Si è svolto a Messina il primo Congresso provinciale del Popolo della Libertà. La Giovane Italia, movimento “juniores” afferente al partito di centrodestra, non ha voluto far mancare il suo contributo e lo ha fatto, nel rispetto delle mozioni congressuali approvate, con spirito propositivo, eretico ed anche goliardico, come nella migliore tradizione giovanile di destra. I giovani del PdL hanno infatti, innanzitutto, promosso l’iniziativa “Ti aspettavamo da un Secolo”, distribuendo gratuitamente all’interno della Sala circa 200 copie dell’edizione del 3 marzo 2012 del quotidiano del partito, fatto pervenire gratuitamente dal suo Direttore, l’On. Marcello De Angelis. Non tutti lo sanno, ma il “Secolo d’Italia” non è distribuito nelle edicole siciliane, pertanto con questa iniziativa la Giovane Italia ha chiesto ai dirigenti locali del PdL di sbloccare con il loro intervento detta paradossale situazione. In secondo luogo, al termine dell’intervento dell’On. Nino Beninati una delegazione è letteralmente irrotta sul palco consegnando ai nuovi coordinatori, l’On. Giuseppe Buzzanca e l’On. Vincenzo Garofalo, una pergamena, che si invia in allegato, contenente una caricatura dei medesimi e lo slogan “Obiettivo primario: radicare il partito”. La goliardata è stata accolta con sportività dai coordinatori. Infine, sono intervenuti all’assise i vertici, provinciale e cittadino, del movimento giovanile, Nino Munafò e Ferdinando Croce. Munafò, Consigliere comunale a Barcellona Pozzo di Gotto, ha ribadito l’importanza che il Popolo della Libertà si faccia interprete delle fondamentali esigenze di legalità, sempre più sentite dalla cittadinanza sul territorio provinciale. Croce, nel rinnovare la propria fiducia ai neo-coordinatori, ha mosso alcune proposte e rilievi critici a questi ultimi ed agli altri dirigenti e parlamentari, invitandoli a “sfruttare” maggiormente i giovani, perché sono i veri protagonisti della vita del paese nelle scuole, all’università, nel volontariato e nel mondo delle professioni, e per questo motivo sono inevitabilmente più legati al territorio e possono rappresentare un’importante ancora di salvezza per il partito in un momento in cui evidentemente si cavalca invece l’antipolitica. A tal ultimo proposito, Croce ha stigmatizzato il perseverare di ulteriori e dannosi episodi di trasformismo, che si svolgono quotidianamente a tutti i livelli politici, perché ciò non può costituire un buon esempio per i giovani stessi. Ha infine annunciato l’imminente presentazione, per il tramite del Centro Studi afferente alla Giovane Italia, della “1a Scuola di Formazione Politica provinciale, per simpatizzanti, iscritti ed amministratori”, completamente organizzata e gestita dai Giovani del Popolo della Libertà.