Egregio Direttore,
non vorrei che la lotta all’evasione fiscale, più che sacrosanta ma purtroppo iniziata con imperdonabile ritardo (di anni!) con blitz della Finanza, accertamenti tributari, redditometro e quant’altro, allontanasse o in qualche modo sviasse l’attenzione pubblica dall’altro vergognoso problema italico: quello delle superretribuzioni dei politici e dei managers sia pubblici che privati, della corruzione dilagante (per la quale i nostri governi non hanno ancora recepita la legislazione europea), della collezione di incarichi plurimi superpagati, delle consulenze spesso inutili o quasi, dei favoritismi politico-affaristici e del “conflitto di interessi”, tutte cose che sembrano archiviate dopo la levata di scudi dell’opinione pubblica dei mesi precedenti, della quale sembra che i nostri politici e pure il “governo tecnico” non vogliano proprio tener conto. Sembra anzi che cerchino artatamente di deviare l’attenzione pubblica da questi problemi per concentrarla solo sul fenomeno dell’evasione fiscale e così stornarla da quello dei loro eccessivi guadagni e furfanterie varie. Mi auguro che la Stampa seria e non asservita al potere e gli altri mas media non voltino pagina ma continuino a martellare e tener viva l’opinione pubblica anche su questi importantissimi temi, di vitale importanza per le casse dello Stato e per il buon andamento di qualsiasi sistema democratico, anche nella prospettiva di una miglior giustizia sociale e di una più equa ridistribuzione della ricchezza. Se non ci sono leggi adeguate a tale scopo bisogna farne di nuove! Non bisogna nascondersi dietro leggi e regolamenti vecchi e decrepiti che difendono solo lo “status quo” e i privilegi di élites che pensano ormai più ai loro interessi che a quelli della Nazione ed impediscono ogni tentativo di rinnovamento.
“VOLETE BUONE LEGGI ? – si chiedeva Voltaire – BRUCIATE LE VOSTRE E FATENE DI NUOVE !”
E Ghandi scriveva, come riportato da un lettore di questa rubrica: “ESISTONO LEGGI UMANE INGIUSTE CONTRO LE QUALI ABBIAMO IL DOVERE DI COMBATTERE CON ASSOLUTA DETERMINAZIONE”.
Giovanni Dotti