Egregio Direttore,
mi sa che a proposito della riforma del cosiddetto “Mercato del Lavoro” si stia facendo una gran confusione, e soprattutto si stia perpetrando una grande ingiustizia nei confronti dei lavoratori dipendenti del settore privato, in particolare con la modifica dell’art. 18 che a quanto pare dovrà valere solo per loro. Infatti si sta continuando a mantenere una INDEBITA DISTINZIONE TRA IMPIEGO PRIVATO E IMPIEGO PUBBLICO, sicché quest’ultimo continuerà a godere di notevoli benefici che mancano a quello privato come: sicurezza del posto di lavoro con contratto a tempo indeterminato, assenteismo e “lavativismo” facili senza possibilità per questo di essere licenziati (come sconsolatamente fa ben osservare anche un dirigente pubblico “onesto” in una lettera di ieri), e altri vari “vantaggi” che non sto qui a enunciare. Evidentemente lo Stato e le altre Amministrazioni Pubbliche, chissà perché, sono di buon cuore, tolleranti fino all’eccesso (memori forse della parabola del “Figliol prodigo”) e non penseranno mai a licenziare i propri dipendenti fannulloni! Che tuttavia sono ormai diventati un peso insostenibile per le casse dell’erario e degli Enti Locali, e quindi per tutta la società. Se infatti si dovesse ridurre “per motivi economici” (come si vuol fare nel settore privato) l’eccessivo numero dei dipendenti nel pubblico impiego mantenendo in servizio solo i lavoratori perbene, cioè quelli che “rendono” – come direbbe un imprenditore privato – e che ora vengono vergognosamente equiparati a quelli disonesti (e che loro malgrado sono anche costretti a supplire al fannullonismo di questi), penso che molte risorse si libererebbero per pagare meglio i primi e creare un clima migliore di equità, di giustizia e di serenità nel mondo del lavoro, nonché per altri servizi sociali. In ogni caso, comunque vadano le cose, sarà la CORTE COSTITUZIONALE in ultima analisi a stabilire se è giusto e ammissibile in uno “stato di diritto”, con Costituzione alla mano, tenere un doppio binario, cioè una EVIDENTE INGIUSTA DISTINZIONE TRA LAVORATORI PUBBLICI E PRIVATI, tra chi ha troppi benefici e troppe garanzie e chi invece ne ha troppo pochi, perché il pastrocchio che si sta creando intorno a questo problema è veramente assurdo e indegno di uno stato civile! Personalmente resto del parere (come già esternato in una mia lettera precedente) che il famigerato ART. 18 vada modificato (o mantenuto) PER TUTTI O NESSUNO !
Giovanni Dotti