RADIO ZANCA: Elvira Amata, oltre le gambe c’è di più!

La cultura machista e maschilista in Italia esiste ma va combattuta. Lotta dura dev’essere contro tutte quelle pratiche anche d’importazione, dunque immigrate, che vorrebbero segregare le donne in casa, violare i loro diritti e riportare l’Italia “indietro” rispetto al luminoso presente nel quale le italiche fìmmine si baloccano. D’accordo. Firmiamo in toto. Ma questo non può assolutamente giustificare la mediocrità e la mancanza di capacità delle donne prescelte per esempio ad amministrare la cosa pubblica. Non è perché sei donna puoi essere tenuta in una amministrazione anche se palesemente incapace nella gestione. A Messina sono in molti a domandarsi il perché l’assessore al Verde Elvira Amata sia ancora sul libro paga dei contribuenti. Il verde cittadino è in condizioni pietose ma l’Amata non si dimette; l’arredo urbano è fatiscente ma l’Amata non toglie il disturbo. Se un’amministrazione volesse bene a cittadini non acconsentirebbe a questo scempio: è solo questione di quote rosa da mantenere o c’è dell’altro? Mentre nel resto del Paese si discute per fare quelle riforme necessarie per conciliare i tempi delle donne fra casa e lavoro, perché non siano più costrette a lasciare l’occupazione o ad accontentarsi di compiti inferiori e peggio retribuiti rispetto ai ma(s)chi a Messina l’Amata è una privilegiata: può permettersi anche di amministrare male senza pagare dazio. Ci viene in mente una canzoncina leggera leggera: “Siamo donne, oltre le gambe c’è di più”. Per carità, l’assessore al Verde quando occorre è presente: partecipa alle mostre, inaugura piazzette e fontane, stringe tutte le mani che servono e ride alle battute sulle donne del sindaco Buzzanca anche quando la decenza consiglierebbe il contrario. Forse è anche per questo che sia così difficile prenderla sul serio. Sì, l’assessore Elvira Amata si sarebbe già dovuta dimettere da tempo, ma a volte i rapporti di buon vicinato, in politica, giocano brutti scherzi: sapete com’è… poverina è così graziosa quando sorride che è un peccato privarsene… per uno più competente. In fin dei conti questa buona politica messinese è contenta di arruolare persone come l’Amata: è il modello che si propone per non avere problemi nell’affrontare le difficoltà. Si può gestire tranquillamente anche le piantine e la potatura degli alberi senza dover rendere conto a nessuno. Figurarsi i cimiteri! Ma chi paga?