Due ex assessori comunali sono stati condannati dal giudice monocratico di Taranto per falso in atto pubblico con l’accusa di aver alterato i conti consuntivi dal 2000 al 2004 per coprire un buco di bilancio per debiti nei confronti delle aziende municipalizzate, che sarebbe sfociato nell’ottobre del 2006, nella dichiarazione di dissesto finanziario.
Il giudice ha inflitto un anno di reclusione a Umberto Ingrosso e nove mesi a Giuseppe D’Ambrosio, mentre è stato decretato il ‘non luogo a procedere’ per intervenuta prescrizione nei confronti di altri due ex assessori, Nicola Catania e Nicola Infesta. Facevano tutti parte della giunta di centrodestra guidata dal sindaco Rossana Di Bello (all’epoca esponente di Forza Italia). Altri nove imputati, tra i quali la stessa Di Bello, l’ex vicesindaco ed ex deputato Udc Michele Tucci e l’ex dirigente delle Risorse finanziarie del Comune Luigi Lubelli, saranno nuovamente processati dopo che la Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione emessa dalla Corte d’appello di Taranto; in primo grado gli stessi imputati erano stati condannati. Nei documenti contabili, secondo la tesi dell’accusa, sarebbero stati inseriti crediti inesistenti o gonfiati, nascondendo invece debiti di rilevante importo.