Le tre sconfitte del Governo Monti

Possiamo iniziare a tirare le somme dell’azione del governo Monti. Tre le sconfitte:
1. Liberalizzazioni.
2. Riforma del mercato del lavoro.
3. Mancati tagli della spesa.

Liberalizzazioni. Colpetti di tosse. Così potremmo definire il decreto liberalizzazioni, oggi legge. Lo slittamento a settembre del prossimo anno della separazione Snam-Eni e la concessione agli enti locali di 12 mesi per verificare la realizzabilità di una gestione liberalizzata e concorrenziale dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, dà la misura del fallimento delle iniziative liberalizzatrici approvate dal Parlamento. Riforma del mercato del lavoro. E’ in discussione al Parlamento ma la mediazione, già attuata sul testo governativo, porta a un irrigidimento della normativa di merito. Per il Governo sembra che il problema siano i contratti temporanei che si vogliono penalizzare; il risultato sarà l’aumento del lavoro nero. Vedremo il testo finale ma i presupposti non sono positivi. Mancati tagli della spesa. Il Governo parla di manutenzione della spesa pubblica. Significa entrare nella palude e non uscirne. Occorre divaricatore e bisturi per incidere selettivamente sul corpaccio della spesa pubblica. La pressione fiscale italiana ha ormai superato il 53 per cento in termini reali sul prodotto interno lordo. Insopportabile. Nel frattempo i partiti sono impegnati a salvaguardare il proprio tesoretto e confermare il possesso della Rai.
E il cittadino? Chi è costui?

Primo Mastrantoni, segretario Aduc