Nino Carreri scrive al Prefetto di Messina Alecci: Messina una città in ginocchio

Il consigliere di RM, Nino Carreri scrive al Prefetto di Messina Alecci: “Messina una città in ginocchio, il “Sindaco-Commissario” Buzzanca responsabile del degrado di una comunità offesa dai giochi degni di un illusionista” I poteri speciali, affidati inopinatamente al primo cittadino, si sono rivelati un boomerang contro la città: dall’emergenza traffico alla mancata assunzione dei 20 agenti di Polizia municipale,ci troviamo di fronte a una lunga teoria di disastri amministrativi e ambientali i cui effetti ricadranno inevitabilmente su diverse generazioni di messinesi.

Al Prefetto Alecci il consigliere Carreri chiede di intervenire e fare sentire la mano forte dello Stato per verificare gli atti amministrativi del commissario Buzzanca legati alla O.P.C.M. e rassicurare così la comunità messinese fortemente preoccupata per le scelte effettuate e i danni economici derivati.

"Buzzanca è stato troppo impegnato a realizzare gli svincoli anticipando dalle casse comunali risorse che hanno contribuito a mettere in ginocchio la città! E chissà se nella fretta di finire gli svincoli il Sindaco Commissario non abbia pure utilizzato temporaneamente i fondi destinati alle assunzioni?"

Questo il contenuto della lettera inviata a S.E. Sig. Prefetto di Messina, dott. Francesco Alecci

Ill.mo sig. Prefetto,
dopo aver inutilmente tentato di sollecitare l’amministrazione comunale nel mese di Febbraio attraverso una interrogazione inviata al Sindaco della Città di Messina, nella sua qualità di commissario delegato per l’emergenza traffico, interrogazione che è rimasta totalmente disattesa, ho deciso di rivolgere a S.E. un appello affinché, attraverso il Suo autorevole intervento, la città possa avere cognizione di quanto è accaduto a partire dalla emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell’ 8 settembre 2006 ad oggi.
La mia necessità di capire, che è certamente pari alla necessità che avverte tutta la cittadinanza, trae inizialmente origine dalla vicenda legata all’espletamento del concorso pubblico per 20 agenti di polizia municipale di cui S.E. ha avuto modo di occuparsi nei mesi scorsi ma arriva a ricomprendere tutte le azioni compiute dal commissario delegato nell’ambito dei poteri previsti dalla stessa Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri nr. 3633 del 2007 la cui proroga scade il 30 giugno 2012.
Le partecipo con grande rammarico che lo stesso commissario delegato purtroppo si è sempre sottratto a qualsiasi tipo di spiegazione richiesta, nei rarissimi confronti d’aula o per le normali vie amministrative e, cosa ancor più grave (ma a Messina sembrano tutti rassegnati a questo andazzo), nessun deputato nazionale o regionale ha mai provato a chiedere spiegazioni sull’operato dello stesso.
Oggi la città è costretta a prendere atto di cosa ha prodotto, in quasi quattro anni di gestione, l’operato del Sindaco/Commissario.
Danni forse irreversibili sono stati cagionati alle casse comunali con lo sforamento del patto di stabilità di oltre 27 milioni di euro e mi permetto di evidenziarLe che non sono citati gli artifici che hanno momentaneamente tolto dal conto economico i disastrosi bilanci delle partecipate, ATM e Messinambiente su tutte.
Lo stato in cui si è ridotta la città, calpestata nella sua dignità e offesa dal modo in cui viene gestita, la noncuranza mostrata nei riguardi della qualità della vita e della salute pubblica, non possono essere attenuati dall’obiettivo ostentato dall’amministrazione, di arrivare all’inaugurazione di uno svincolo vecchio di trent’anni e di un porto destinato ad insabbiarsi continuamente che non svolgerà mai il ruolo per il quale è stato erratamente pensato.
Ed infatti l’impietoso report pubblicato in data 13 aprile sul quotidiano cittadino ci consegna ancora l’immagine di una città distrutta dai tir e dal rumore, una città ancora in piena emergenza traffico, dove il servizio pubblico è ai minimi storici e il caos regna sovrano ma soprattutto dove a nessuno ancora è permesso di sapere quanto e come si sono spesi i soldi pubblici per arrivare ad appuntare sul petto del nostro Sindaco la medaglia degli svincoli mentre tutto il resto langue.
Languono i cittadini immersi nel caos giornaliero e ancor di più i vincitori di quel concorso che tante speranze aveva innescato in una città dove ormai è difficile parlare di lavoro e di nuova occupazione, dove il ricatto occupazionale ed il lavoro nero sono diventati la regola.
Un altro Sindaco avrebbe fatto i salti di gioia per acquisire 20 nuovi agenti preparati, brillanti e pagati dal ministero, si sarebbe preoccupato sicuramente di richiedere attraverso la Presidenza del Consiglio di poter ampliare ulteriormente l’organico ormai ridotto all’osso del corpo di polizia municipale, ma il commissario evidentemente non l’ha neanche pensato.
Troppo impegnato a realizzare gli svincoli anticipando dalle casse comunali risorse che hanno contribuito a mettere in ginocchio la città! E chissà se nella fretta di finire gli svincoli non abbia pure utilizzato temporaneamente i fondi destinati alle assunzioni?
Persino gli impiegati comunali, per la prima volta nella loro storia, hanno conosciuto l’onta del ritardo nei pagamenti degli emolumenti ma forse era questo l’equilibrio che si voleva raggiungere: mettere tutti nella stessa barca, impiegati comunali, delle partecipate, delle cooperative sociali. Un equilibrio che chiaramente non piace più a nessuno e che rischia di aggravare il quadro sociale ed economico della città.
Diventa indispensabile un intervento di S.E. presso la presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Protezione Civile, per verificare i passaggi che erano previsti dalla O.P.C.M. a partire dai crono-programmi delle attività da porre in essere, articolati in relazione alle diverse tipologie d’azione (svincolo Giostra, svincolo Annunziata, approdo Tremestieri, concorso polizia municipale etc…), cadenzati su base trimestrale e con l’indicazione della copertura finanziaria.
Sarebbe importantissimo capire se nell’ambito delle comunicazioni trimestrali da parte del commissario delegato, circa lo stato di avanzamento dei programmi, siano mai state evidenziate e motivate modifiche degli obiettivi o eventuali scostamenti dei tempi stabiliti dai crono-programmi.
Sentiamo la necessità di comprendere se questi poteri speciali siano stati utilizzati al meglio o se, come purtroppo sospettavamo sin dall’inizio, era meglio lasciarli in capo ad un rappresentante monocratico di governo distante dalle logiche politiche.
Chiarire i dubbi e ristabilire la verità, in una città umiliata dall’assordante silenzio del Sindaco/commissario e di tutta la deputazione, è il minimo che si può fare per ripartire e tornare a sperare insieme allo Stato.
Cordialmente.
Il consigliere comunale
Nino Carreri