I “GIOVANI MEDICI SICILIANI” CONTRO LA TASSAZIONE DELLE BORSE DI STUDIO

In questi giorni si sta vivendo un momento di alta tensione nei Policlinici e nelle Università italiane. Il Governo Monti ha approvato nelle scorse settimane al Senato un decreto fiscale (n.16 del 2 marzo 2012) che ora passerà alla Camera per l’approvazione definitiva che prevede l’imposizione di un prelievo fiscale sulle borse di studio per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca, di perfezionamento e di specializzazione erogate dalle Università, inclusi i contratti di formazione medica specialistica a queste equiparate e gli assegni di studio erogati dalle regioni. Tutti questi importi sono attualmente esentati dall’imposizione fiscale a norma della legge 476 del 13 agosto 1984. Il Governo Monti vuole fare cassa e per farla chiede il sangue alla categoria che più di tutti in questo difficile momento, avrebbe bisogno di sentire vicina la presenza dello Stato cioè quella dei giovani italiani che studiano, che frequentano le scuole specializzazione o che svolgono dottorandi di ricerca. Questi giovani spesso si mantengono completamente da soli, con tanti sacrifici, il più della volta sono fuori sede e arrivano a stento a mantenersi. Se confrontati i salari dei nostri giovani ricercatori e dei medici specializzandi con i colleghi di altri paesi possiamo dire che siamo tra quelli che guadagniamo meno in area Euro.
Se è vero che da un lato non abbiamo il diritto di lamentarci per la situazione finanziaria critica di recessione che sta attraversando il Paese e soprattutto le categorie più deboli, è importante però sottolineare come disinvestire oggi nella ricerca e nell’impegno intellettuale, medico e scientifico di tanti giovani avrà dei risvolti disastrosi per il futuro dell’Italia.
Questo vale particolarmente per la categoria dei giovani medici specializzandi, la quale è particolarmente colpita da questa proposta di legge. L’esodo di giovani ricercatori e giovani medici italiani verso mete estere è diventato una emorragia continua che non accenna ad arrestarsi. Queste riforme continuano a penalizzare e umiliare tutti gli sforzi che facciamo per provare a restare nel nostro Paese, tentando di costruire, con i pochissimi mezzi che abbiamo, dei progetti di ricerca e una assistenza medica adeguata per gli utenti del nostro territorio, già particolarmente bisognosi. All’estero i nostri ricercatori trovano salari più dignitosi e possibilità di esprimersi e affermarsi liberamente. In Italia prendono si formano da un punto di vista universitario, prendono il titolo di studio e poi, sempre più frequentemente, scelgono di emigrare per pura necessità. Questo continuerà ad accadere sempre più facilmente se si continueranno a proporre e votare provvedimenti come quello che si discuterà martedi nell’aula del Parlamento.
Nella nostra associazione (Giovani Medici Siciliani) sono presenti giovani medici che hanno svolto importanti esperienze all’estero, che sono autori di studi su importanti riviste internazionali, che credono ancora nell’eccellenza e nel dare tutto l’aiuto possibile e anche impossibile al malato, a chi soffre, a chi è abbandonato. Non è una questione strettamente economica, il nostro lavoro lo svolgiamo con passione, è una missione umanitaria che ci vede impegnati senza sosta nelle corsie degli ospedali, intere giornate e notti, senza vedere pause, senza conoscere festivi o orari di ufficio, di cui molti di noi non conoscono il significato.
Siamo pronti a tutti i sacrifici che ci vengono chiesti per il bene dei malati e di chi soffre, ma dobbiamo oggi alzare una sola voce per chiedere i mezzi adeguati perché possiamo continuare il percorso formativo che abbiamo intrapreso tra sacrifici e ristrettezze, che abbiamo scelto per amore verso il nostro territorio e dedizione per i nostri pazienti, la nostra gente.
I giovani non si toccano. Sono il futuro del nostro Paese. E’ vigliaccheria che gli si chieda oggi di versare il loro sangue, che è ben poca cosa rispetto alle grandi manovre finanziarie che potenzialmente può fare un Governo, a incominciare dal mondo delle banche. E’ un incoraggiamento ad abbandonare tutto, a scegliere prospettive più egoistiche. Tutto questo verrebbe pagato prima di tutto dai malati e poi dal sistema sanitario nazionale che si vedrebbe abbandonato e spopolato nell’arco di pochi anni.
E’ per tutto questo motivo che l’associazione “Giovani Medici Siciliani-GMS” aderisce allo sciopero insieme alle associazioni di categoria Federspecializzandi e SIGM e invita tutti i medici in formazione specialistica, i giovani medici che frequentano i corsi di Medicina Generale e i dottorandi di ricerca ad astenersi da ogni attività assistenziale e di ricerca nei giorni 16 e 17 Aprile. E’ fondamentale non timbrare il cartellino che attesta la nostra presenza sul luogo di lavoro. E’ fondamentale che tutti partecipino alle assemblee permanenti che avranno luogo nei Policlinico. Questi gli appuntamenti da non perdere per i giovani medici e ricercatori siciliani:

Policlinico “Gaetano Martino” di Messina- Assemblea lunedi ore 9 Torre Biologica, I piano
Policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania- Assemblea lunedi ore 8 Aula Magna
Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo- Assemblea lunedi ore 12 Aula H Stellino

E’ necessario che la protesta dalla Sicilia travolga l’Italia intera. Infatti, per amplificare la voce unita dei giovani medici italiani stata indetta per martedi 17 Aprile una manifestazione nazionale che si terrà nella Piazza del Parlamento di Roma dalle ore 11 alle ore 13. Stiamo organizzando degli autobus dalla Sicilia per chi volesse informazioni può chiedere al nostro profilo FB o all’e-mail giovanimedicisicilia@gmail.com  

Il Consiglio Regionale di “Giovani Medici Siciliani”