Interrogazione con risposta per iscritto in merito alla gestione della Palestra di Patti. Recita così una nota stampa del consigliere provinciale del Pd di Messina, Pippo Rao. Sono trascorsi più di trenta giorni da quel documento e ancora nessuna risposta da parte del Presidente di Palazzo dei Leoni, Nanni Ricevuto. Chissenefrega, potrebbe giustamente chiosare qualcuno. Ma siccome l’impianto di via Case nuove Russo – Patti è di proprietà della Provincia regionale di Messina, dunque della comunità messinese e non di qualche furbastro locale, interessa eccome. Soprattutto perché una palestra deve essere sempre aperta e gestita in maniera trasparente, ovvero secondo delle regole note a tutti. Sembrerebbe – come riporta il consigliere Rao nella sua interrogazione – che giornalmente i locali della palestra sono utilizzati da una Società sportiva che a sua volta dà la possibilità, dietro pagamento, di utilizzo dell’impianto ad altre società e associazioni sportive e di volontariato. Si chiede pertanto: a che titolo la Società sportiva utilizza la struttura di cui sopra; se la stessa Società può subappaltare ad altri l’uso della struttura dietro compenso o in forma gratuita; se gli associati o i “giocatori” sono assicurati per le attività sportive e non; se i costi della gestione (luce, acqua, custodia, riscaldamento, pulizia, etc…) siano a carico dell’Ente proprietario; se la Provincia regionale ricava utili economici/finanziari o benefici di altro genere da questo “affidamento”; se vi è stata una gara pubblica per l’utilizzo dell’impianto. Però, come detto, da Palazzo dei Leoni non arrivano chiarimenti. Qui la cosa puzza, non vi sembra? Chi si vuol proteggere? Quali interessi si vogliono tutelare? Non certo quelli dei cittadini. Oggi non è permesso a nessun furbastro raccomandato dalla politica di usare un bene collettivo per uso strettamente privato. Non vorremmo cavalcare il malumore dell’antipolitica contro gli amministratori in genere ma, per dire, se una palestra destinata a essere un bene collettivo si trasforma in un piccolo tesoretto di famiglia, allora siamo alla frutta. Va bé che quando il Paese è in forte crisi a tutto si ha voglia di pensare tranne che alla partita tra scapoli e ammogliati, ma anche l’utilizzo corretto di un impianto aiuta a tenere i conti in regola oltre che il fisico. Però, a quanto ci pare di capire, i cittadini di Patti fanno fatica non poco a ritrovarsi dentro la palestra di via Case nuove Russo: c’è troppa nebbia! Dal loro punto di vista – che in maniera intelligente il consigliere Rao ha sintetizzato nella sua interrogazione al Presidente Ricevuto – si vede male, si vede da un solo punto di vista: davanti o dietro la palestra c’è sempre qualcuno che rovina lo sport. Certo ci vuole coraggio, ma abbiamo capito che il business che sembrerebbe celarsi sia il motore della politica: raccomandazioni, favori, pressioni, ritorsioni. No, cittadini, c’è qualcosa in questa paradossale vicenda che non ci torna. Non c’è dubbio. Sappiamo bene: non si va in palestra a Patti solo per vedere una partita, si va per partecipare a una festa elettorale. Ma, visti i tempi, cari politici, non si potrebbe cominciare a pensare in maniera trasparente al bene collettivo piuttosto che assecondare i vizi privati?