39° RAPPORTO UIL SULLA CASSA INTEGRAZIONE. LE ORE AUTORIZZATE IN PROVINCIA DI MESSINA CRESCONO DEL 17,1%

Bassa crescita, altissimo ricorso alla cassa integrazione e alto tasso di disoccupazione. Il triangolo della crisi si presenta sempre più delineato e marcato. A confermarlo i dati del 39° Rapporto UIL sulla Cassa Integrazione, che dipinge un quadro a tinte fosche di quello che è il mercato del lavoro nella nostra provincia. Sono state 124.082, infatti, le ore di cassa integrazione autorizzate nel solo mese di marzo 2012, il 17,1% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con un aumento esponenziale delle ore autorizzate di cassa integrazione in deroga, passate da 6.888 a 76.104, il 1004,9% in più. Un dato che si sovrappone perfettamente a quelli relativi alla crescita, praticamente inesistente, al calo della produzione industriale, e al crollo dei consumi. Un dramma per una economia, come quella messinese, basata quasi interamente sul settore del commercio e del terziario, i più colpiti dalla crisi. “Le aziende che tentano di reagire – spiega il Segretario Generale della CSP UIL Messina, Costantino Amato – manifestano, comunque, disagio, rallentando la produzione e, quindi, sospendendo parte o tutti i lavoratori.” Risultato: le famiglie si impoveriscono, i consumi calano, le aziende, soprattutto quelle più piccole, non in grado di fronteggiare la concorrenza della grande distribuzione, chiudono, lasciando sul campo nuove vittime di una crisi che si avvia a divenire strutturale, rinforzando le file dei cassintegrati, o peggio dei disoccupati, con la fuoriuscita definitiva dall’impresa. Un effetto questo che, come un cane che si morde la coda, si ripercuote direttamente anche sull’indotto industriale composto, spesso, da piccole imprese connesse ai settori del terziario e del commercio. Basta pensare, ad esempio, che nella sola provincia di Messina le ore autorizzate di cassa integrazione per il settore industriale sono state 3.522, quelle per l’edilizia 43.776, mentre quelle per il commercio 76.784, il 61,8% del totale.
Un dato che si lega fortemente alla costante crescita, anche per il mese di marzo, delle ore di cassa integrazione in deroga autorizzate (76.104, con una incidenza sul totale del 61,3%) e che conferma un trend negativo che dura da mesi. “Si tratta – continua Amato – di un quadro drammatico la cui lettura diviene essenziale nell’ambito della discussione sulla Riforma del mercato del lavoro. Una riforma che, al di là degli effetti a regime dopo il 2016, pone da subito il problema della necessità di confermare le risorse necessarie a garantire lo strumento della cassa integrazione in deroga, fondamentale per tenere legato il lavoratore all’azienda. Un quadro – conclude Amato – che pone un serio imperativo morale anche per gli amministratori locali, i quali, in questo momento così delicato per l’economia del Paese, e della nostra provincia in particolare, hanno l’obbligo di tutelare i cittadini evitando l’aumento di tasse e balzelli a livello locale che non farebbero altro che impoverire ulteriormente le già provate famiglie messinesi.”