Il voto di protesta? Rispetto alle attese di ‘efficacia, efficienza e buon esempio’, c’è caso mai ‘da stupirsi’ che in Italia ‘sia così contenuto’. E’ l’analisi sul risultato del primo turno delle amministrative che fa oggi il Sir, l’agenzia dei vescovi italiani. L’indicazione politica, senza entrare nelle alchimie interne – scrive il Sir in un editoriale -, è che i cittadini attendono con impazienza che le misure che sono state calendarizzate, di sgonfiamento della politica, dal finanziamento ai partiti al numero dei parlamentari, e di riforma elettorale siano rapidamente approvate. E poi che emerga qualcosa di ragionevole come risposta solidale alla crisi. Nel frattempo – prosegue, prima che su questi punti minimali vengano delle riposte, c’è semmai da stupirsi che il voto di protesta sia così contenuto. Insomma, la risposta italiana è molto più simile a quella francese che a quella greca. Così come è simile il risultato della maggiore delle forze di centro-sinistra, il Pd’. Per l’agenzia promossa dalla Cei, ‘si tratta di elezioni amministrative, ovviamente, ma il messaggio è chiaro’. ‘In sintesi – aggiunge – non si può continuare solo a parlare di crisi. La crisi c’è, ma ci sono anche le tendenze autoreferenziali dei mercati finanziari, che devono rincorrere i loro utili a breve. Dopo le tasse e gli aumenti, si chiede efficacia ed efficienza delle amministrazioni, si chiede che il buon esempio del rigore di spesa venga dall’alto. E che si investa per aprire a un futuro poggiando su valori e principi solidi. L’incertezza rischia di diventare nevrosi collettiva’.