La via La Farina è ormai diventata una strada a….”una corsia”! La reiterata denuncia è del consigliere della terza Circoscrizione Libero Gioveni che già in passato aveva richiesto più volte i necessari interventi all’Amministrazione. Soltanto pochissimi tratti di questa arteria, infatti, non vengono notevolmente ristretti dalla lunga serie di autovetture che sostano accanto a quelle già regolarmente parcheggiate ai margini della carreggiata, per effetto della presenza di una miriade di attività commerciali. E se è vero che la “doppia fila” è ormai una prassi consolidata in città, è altrettanto vero che la via La Farina rappresenta senz’altro il vero emblema di quella che ormai è diventata una vera “piaga” per la viabilità cittadina! Gioveni non si spiega, tuttavia, il motivo per il quale non viene ancora fronteggiato in modo deciso questo fenomeno, nonostante l’evidenza dei fatti! Atteso che il deterrente migliore per questo “scempio” giornaliero in via La Farina sarebbe quello certamente improponibile di impiegare ogni giorno una squadra di vigili urbani agguerriti che la setaccino tutta nell’intero tratto “Gazzi – Cannizzaro”, è evidente come non si possa non pensare (come richiesto in passato dallo stesso consigliere) a soluzioni tecniche che cerchino di rendere la vita difficile ai soliti trasgressori.
Il parcheggio a “spina di pesce” (da realizzare nei tratti più a rischio), per esempio, produrrebbe senz’altro – secondo Gioveni – un duplice beneficio :
1. l’impossibilità per gli automobilisti più indisciplinati di sostare in doppia fila a causa delle più ridotte dimensioni della carreggiata generate dalla nuova disposizione in diagonale dei parcheggi;
2. l’esponenziale aumento di nuovi posti auto (almeno il doppio), ricavati per effetto, appunto, della nuova disposizione planimetrica degli stessi.
Riguardo invece la questione “sicurezza”, capitolo TIR a parte, non si può non nutrire forte preoccupazione per l’alto tasso di pericolosità che la via La Farina produce ai pedoni che l’attraversano, dovuto, paradossalmente, alla mancanza di senso civico di molti di loro che non si servono spesso delle strisce pedonali, “sfidando” le auto che sfrecciano! Gioveni riprende il sistema già collaudato in alcune città (vedi la vicina Palermo), dove in molte strade si è creato una sorta di percorso “obbligato” che dal marciapiede conduce direttamente alle strisce pedonali, recintandone i margini con pannelli o dissuasori, lasciando così degli spazi liberi d’uscita soltanto in corrispondenza delle strisce pedonali. Infine, i semafori!… Perché non farli tornare nelle ore notturne come alcuni anni fa, ossia a luce gialla lampeggiante? In tal modo gli automobilisti, anziché rischiare di passare col rosso dopo aver perso la pazienza per essere rimasti immobili per diversi minuti senza aver visto l’ombra di un’automobile, rallenterebbero la marcia agli incroci per dare eventuali precedenze.