Egregio Direttore,
come altri 100.000 Italiani anch’io ho ritenuto opportuno segnalare al Governo, con l’allegato scritto, alcuni dei tanti sprechi di spesa che esistono nella Pubblica Amministrazione e che da molti anni sono aumentati sempre di più. Immagino le difficoltà obiettive che dovranno affrontare gli operatori incaricati di esaminare il contenuto di una così grande quantità di segnalazioni e nel contempo penso a quanto sarebbe stato più semplice se i politici e gli amministratori avessero ascoltato gli appelli e le denunce che tantissimi cittadini hanno loro rivolto nel corso degli anni attraverso la stampa e altri mezzi di comunicazione. Ora non ci resta che sperare.
Grazie per l’attenzione.
Martino Pirone
Il Commissario Straordinario Bondi dovrebbe:
– proporre agli Organi Istituzionali nei confronti dei quali non può agire (Presidenza della Repubblica, Parlamento e Consulta) di procedere ad una immediata sforbiciata a tutte le loro spese (remunerazioni di tutto il personale e tutte le spese di funzionamento), rapportandole a quelle degli altri Paesi europei e all’attuale crisi economico-finanziaria;
– invitare il Parlamento a rivedere alcune autonomie locali riducendo i finanziamenti e le agevolazioni previste dalle leggi costituzionali a favore delle Regioni a Statuto Speciale e delle Province Autonome; ridurre le attuali eccessive retribuzioni degli Amministratori e degli alti Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni, nonché dei dipendenti di alcune Regioni a Statuto Speciale uniformandole a quelle di tutte le altre.
– Per tutti i Dicasteri e gli Uffici della Pubblica Amministrazione ridurre il numero dei Dirigenti bloccando – per un determinato numero di anni e da un certo livello in su – l’avanzamento di grado, in particolare nell’Esercito e nelle Forze armate, nonché ridurre le loro retribuzioni abbassando il tetto massimo a 200.000 Euro/anno (altrettanto dicasi per le pensioni).
– Per tutti gli Uffici Statali centrali e periferici (eccetto Scuola e Giustizia) ridurre di almeno il 15–20% l’accreditamento delle spese correnti, mantenendo o accordando loro l’autonomia gestionale dietro presentazione di un bilancio di previsione per ciascun esercizio finanziario, in modo che possano apportare le variazioni di spesa da un capitolo all’altro, senza però sforare il tetto previsto a consuntivo di fine anno.
– Per tutti gli Enti Pubblici ridurre al massimo le consulenze esterne, con obbligo di rivolgersi preventivamente agli Enti pubblici superiori, oppure creare una “Tabella Nazionale dei Consulenti” con tariffe prestabilite.
– Per il Ministero degli Esteri disporre che le Ambasciate ed i Consolati italiani nei Paesi extraeuropei prima di rilasciare il visto d’ingresso per l’Italia, anche per solo turismo, obblighino i richiedenti a munirsi di una adeguata copertura assicurativa per eventuali spese sanitarie, onde evitare che le stesse (spesso notevoli) vengano accollate al nostro S.S.N. (il più delle volte senza alcuna possibilità di recupero).
– Per il Ministero dell’Interno disporre una sensibile riduzione del numero dei servizi personali mobili di scorta, limitandoli allo stretto necessario e solo per spostamenti legati all’attività istituzionale; abolire i presidi fissi alle abitazioni mantenendoli solo per casi eccezionali di accertato rischio; sostituire le attuali urne elettorali di cartone a perdere con urne pieghevoli di plastica riutilizzabili per successive votazioni; limitare ad una sola giornata le consultazioni elettorali; accorpare in unica tornata elezioni di differente natura (es. politiche e amministrative) ed eventuali referendum;
– Per il Ministero di Grazia e Giustizia prevedere la riduzione del numero dei reclusi con l’espulsione degli stranieri che si trovano in carcere per droga o reati minori e che non hanno permesso di soggiorno o famiglia residente in Italia; per i reati più gravi stipulare accordi con i Paesi d’origine affinché i condannati scontino la pena nel loro Paese; snellire la procedura giudiziaria per accorciare l’iter dei processi, in modo che in carcere ci resti solo un numero limitato di soggetti in attesa di giudizio e per il più breve tempo possibile; promuovere e agevolare le convenzioni tra Istituti di pena ed Enti pubblici (Comuni ed altri) per l’affidamento di determinate persone atte a svolgere lavori di pubblica utilità con permesso diurno; controllare maggiormente le spese di mantenimento dei reclusi evitando gli sprechi quotidiani di cibo (che parecchi “ospiti” preferiscono procurarselo da fuori).
Mi limito a questi suggerimenti, pur sapendo che anche in altri settori (soprattutto Lavori Pubblici e Sanità) esistono sprechi giganteschi che andrebbero tagliati, ma che lascio trattare ad altri più competenti di me in materia.