Il segretario generale della Cgil di Messina, Lillo Oceano, interviene sull’annuncio da parte del sindaco di Buzzanca di ricorrere a vie legali contro il sindacato e le lavoratrici che protestano. "Il sindaco Buzzanca è evidentemente nervoso per i risultati pessimi della sua gestione del Comune di Messina. Pessima gestione che, al di là di qualsiasi valutazione politica, è la causa diretta delle gravi conseguenze subite da lavoratrici e lavoratori dei settori che, direttamente o indirettamente, dipendono dall’Amministrazione comunale. Così come pure delle difficoltà di quelle aziende dipendenti dai pagamenti per commesse, appalti e forniture dell’Ente locale. Certo le condizioni di indebitamento del Comune di Messina erano serie anche prima del suo insediamento. Ma non è contestabile la circostanza che in questi quattro anni di gestione il sindaco/deputato Buzzanca abbia portato la città dentro il baratro, aumentando l’indebitamento, portando il Comune a violare il Patto di Stabilità e, quasi sicuramente, al dissesto. Come non è contestabile la circostanza che questi errori e questi rischi siano stati ripetutamente segnalati dalla CGIL ai tavoli di trattativa, nei dibattiti, sugli organi di informazione. A quelle segnalazioni, a quelle critiche e alle proteste il Sindaco ha sempre dato risposte elusive e sprezzanti. Quando la CGIL denunciava le condizioni critiche dei conti comunali, la risposta era che la CGIL prendeva i numeri su Marte e che l’Amministrazione stava risanando il bilancio. S’è visto! Quando la CGIL ha chiesto di intervenire sui servizi sociali per la presenza di cooperative che non rispettavano i diritti dei lavoratori e si sono chieste misure a salvaguardia di lavoratori che avanzavano 7/8 stipendi, non si è fatto nulla e quando abbiamo protestato abbiamo trovato ai tornelli le liste di proscrizione che vietavano l’accesso alla casa comunale a lavoratori e dirigenti sindacali. Nella vicenda della Coop Futura l’amministrazione comunale non ha tutelato i lavoratori e ha bloccato l’ultimo pagamento solo perché la CGIL ha presentato una formale diffida. Oggi quella vertenza è nei tribunali ed è proprio l’amministrazione comunale che si frappone al diritto dei lavoratori di recuperare le retribuzioni arretrate resistendo in giudizio. Sulle partecipate ATM e Messinambiente, la CGIL ha ripetutamente sostenuto che le scelte dell’Amministrazione erano scelte scellerate che avrebbero portato al tracollo delle stesse e dei servizi con gravi conseguenze per i lavoratori e per i cittadini. Ci è stato risposto che siamo predicatori e disfattisti, che facciamo opposizione politica, che diciamo sciocchezze. Abbiamo l’abitudine di denunciare tutti gli impegni disattesi, le strumentalizzazioni, dichiarazioni e affermazioni palesemente difformi dalla realtà. Adesso che tutti i nodi vengono al pettine il sindaco Buzzanca vorrebbe far credere all’opinione pubblica che non ha alcuna responsabilità e che la disperazione delle persone è un ingiustificato attacco politico nei suoi confronti.
Presenta querele, ne minaccia di ulteriori, perché si ritiene offeso dall’azione di critica e di protesta svolta dalla CGIL. Addirittura annuncia a mezzo stampa la presentazione di denunce in Procura per stalking, perché contestato nel corso di un’ iniziativa pubblica da lavoratrici e lavoratori. Suvvia! I lavoratori non prendono lo stipendio da mesi e nei locali di proprietà e gestiti dal comune si organizza una iniziativa con tanto di spettacolo e catering e il sindaco Buzzanca si innervosisce per i cartelli che legittimamente vengono esposti e le contestazioni che scattano quando precipitosamente tenta di sottrarsi alle riprese televisive. Si tratta di proteste legittime che nelle prossime settimane probabilmente aumenteranno come stanno aumentando le situazioni di crisi nelle aziende collegate al Comune e per gli stessi dipendenti comunali, sia a tempo indeterminato che precario, per responsabilità che, in stragrande misura, possono essere attribuite al modo di amministrare del sindaco Buzzanca. Non potendo far altro, visto che per fortuna viviamo in un Paese democratico, pensa di intimorire il sindacato con querele e denunce. Purtroppo per lui non ci intimoriamo e da sindacalisti abbiamo la responsabilità di rappresentare i lavoratori e difenderne i diritti ed organizzarne la protesta. Quando non arrivano risposte o queste sono vuote e sprezzanti il livello dello scontro si alza. Il dott. Buzzanca continua a occupare sia la carica di sindaco che quella di deputato all’Ars, sebbene più organi giudiziari (compresa la Corte Costituzionale) abbiano sancito l’incompatibilità fra le due funzioni. Se non sopporta critiche e proteste, ha davvero sbagliato epoca!