Sicilia ballottaggi: la disfatta di Barcellona

Forse sarà ricordata come la disfatta di Barcellona, il ballottaggio che per il Pdl siciliano ha rappresentato una vera e propria Caporetto. Scene di euforia ieri per le strade di Barcellona Pozzo di Gotto, un lungo corteo festante con tanto di bandiera italiana per acclamare il nuovo sindaco Maria Teresa Collica, candidata nelle file della sinistra, eletta primo cittadino con oltre il 60% di preferenze nell’ultimo atto del ballottaggio. La notizia della cocente sconfitta è stata accolta con grande rammarico nell’entourage barcellonese di centro-destra: non si aspettavano una debacle, tantomeno di questa portata.

Barcellona ha da sempre rappresentato una roccaforte del Pdl e il risultato politico di queste elezioni la dice lunga oltre a rispettare perfettamente il trend siciliano. La cocente sconfitta del candidato Rosario Catalfano viene comunque attribuita, da fonti piddielline locali, al fatto che il ballottaggio si fosse trasformato in una sorta di referendum pro o contro Nania. Probabilmente si chiude un’epoca di egemonia barcellonese su tutta la provincia di Messina, anche Buzzanca sindaco del capoluogo peloritano appare sempre più isolato e cupo. Tuttavia fossi negli amici del centro-sinistra, eviterei di cantare vittoria, perché adesso bisogna governare, e storicamente la sinistra ha sempre riscontrato gravi difficoltà, specie nel medio-lungo termine. Molto dipenderà dalla capacità di tenuta e dal livello di ostruzionismo che opporranno i consiglieri comunali del Pdl. Da sottolineare che la maggioranza nel Consiglio comunale di Barcellona è comunque in mano al centro-destra; un ostacolo da non sottovalutare per la ricercatrice universitaria che inaspettatamente si ritrova a sedere nella poltrona di primo cittadino.

Fabrizio Vinci
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