Il vero problema di Messina non riguarda la demagogica lamentela sul diminuito amore della Politica per la città, come sostenuto da alcuni per giustificare buche e spazzatura. Se ad amministrare i Palazzi istituzionali fossero davvero quelli più preparati e orgogliosi di farne parte, la situazione nonostante la crisi, sarebbe molto diversa. Avremmo più bisogno di seri professionisti che sappiano leggere le carte e trovino opportunità di crescita che di mezze figure utili solo tagliare il nastro per le acqua cadenti e zampillanti della fontana. Leggiamo di adunate e folle per convegni di scarsa qualità dove molti dei relatori sono gli stessi che hanno gestito la Casa Comune come se fosse una cosa strettamente privata: certe nostalgiche chiamate alle armi – sempre e comunque – sono abbastanza anacronistiche. Il vero problema è la disastrosa programmazione delle società che avrebbero dovuto aiutare i cittadini nel migliorare la vita quotidiana. Come si fa a inserire progetti utili all’interno di programmi già vecchi prima ancora di iniziare ad amministrare? I giovani che in tanti vorrebbero coinvolgere nel rilancio dell’economia messinese sono prossimi alla rottamazione per colpa di raccomandazioni e errori di valutazione. Lavorare e far carriera nella propria città è un traguardo che rappresenta il sogno di una vita: si può comprometterlo per un sindaco? Si studi la realtà con maggior buon senso. Magari servirebbe sapere che sono in aumento la povertà, la dispersione scolastica, il lavoro minorile e l’esclusione sociale. Se invece di perdere tempo a procurare incarichi per amici e parenti qualche amministratore si fosse prodigato per la città oggi Messina non sentirebbe più di altre realtà i "drammatici effetti" della crisi e del "progressivo calo di risorse destinate alle politiche per l’infanzia e l’adolescenza, che sta soffocando i diritti di molti bambini. Ci sono zone periferiche scartate sistematicamente dalle priorità delle istituzioni che però tornano utili durante la campagna elettorale quando basta fare qualche regalo e concessione per raccogliere nel’urna i consensi. A questi politici diversamente onesti ricordiamo che la povertà infantile, la dispersione scolastica, il lavoro minorile, il peggioramento delle condizioni di salute e la violenza sono fenomeni connessi. Ecco perché certi convegni nostalgici sono una iattura per le cosiddette zone a rischio: la criminalità dilaga comunque il territorio frana più di prima. Ecco perché non ci vedrete mai partecipare a queste TRUFFE spacciate per operazioni di legalità e democrazia. La mancanza di strategie condivise e coordinate che stabiliscano priorità, impegni concreti e modalità di finanziamento per contrastare questi fenomeni aggrava il quadro. Ci sono proposte alle quali si dovrebbe sempre dire di no!