"La Sicilia ha troppi debiti. Non può continuare a contrarne. C’è discrepanza sui numeri: ha un avanzo finanziario di 10,4 miliardi di euro e, dal ’96 a oggi, ha contratto mutui per 19,3. Qualcosa non va". Chiara l’analisi del presidente dei senatori e segretario regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia, in un’intervista al Giornale di Sicilia in edicola oggi.
Per risanare le casse della Regione, il segretario centrista intravede una soluzione che sta in "un governo regionale di larghe intese. Questo esecutivo potrebbe essere costruito attorno ad un programma che consenta di risanare le casse di Palazzo d’Orleans e una maggioranza tale da poter prendere anche decisioni difficili, se no il rischio è la bancarotta. Anche in Sicilia – spiega – e’ necessario intervenire con il sistema della spending review per individuare sprechi settore per settore. Poi occorre riformare la struttura delle autonomie, prevedendo l’accorpamento dei comuni con meno di 20 mila abitanti; rivedere le competenze degli enti intermedi e sulle province, o si aboliscono o recepiscono le funzioni che la Regione svolge attraverso altri enti".
Su questo "dialoghiamo e continueremo a farlo con gli altri partiti, nell’ottica delle soluzioni condivise e fuori dalla logica delle vecchie alleanze", continua D’Alia. Intanto "col Pd abbiamo condiviso la mozione di sfiducia, dopo che anche loro hanno deciso di abbandonare Lombardo. Da questo elemento possiamo costruire un percorso condiviso. Con il Pdl, invece, stiamo discutendo sul ddl blocca-nomine. In settimana incontrerò Giuseppe Castiglione per parlare delle ipotesi sulla calendarizzazione della mozione".