E’ vero: nella politica la razionalità non esiste. Ci si attacca a tutto. Chissà quale sarà il prossimo amuleto contro la sfiga di Peppino Buzzanca dopo aver perso nuovamente la poltrona da deputato regionale. Il sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca (Pdl), infatti, è da oggi decaduto dalla carica di deputato all’Ars. Non esultate: un po’ di rispetto per l’uomo (disperato). La politica unisce ed esalta e il tifo – in questo caso – non conosce regole. Il Buzzanca che tesse le trame subisce le trame da lui ordite. Tenere tutti sotto controllo per poi finire sotto i riflettori di un giudice. Oggi Buzzanca è caduto dallo scranno: lo ha comunicato in Aula il presidente dell’Ars Francesco Cascio. "Buzzanca non ha esercitato il prescritto diritto di opzione entro i dieci giorni previsti dalla legge, dunque è da intendersi automaticamente decaduto dalla carica. Successivamente si procederà all’attribuzione del seggio resosi vacante", ha detto Cascio. Al suo posto la commissione per la verifica dei poteri dell’Ars dovrebbe nelle prossime ore deliberare il subentro del primo dei non eletti nello stesso collegio, Antonio D’Aquino (Mpa). Applauso patriottico!