RADIO ZANCA: VOTAMI, SONO IL CANDIDATO MIGLIORE

Aiuto, messinesi gli amministratori hanno perso di vista la crisi. Politici e candidati corrono verso il concorsone elettorale senza uno straccio di programma: happy hour e serate danzanti sono preferiti ad analisi e contenuti. Neppure al supermarket ci sono così tante marche di formaggini da promuovere – prendi tre paghi due – a conferma che pur di occupare una sedia in molti sono disposti a fare gli straordinari per arrotondare. I più penalizzati? I giovani. Il vento del cambiamento non è di casa a Messina: si preferisce mortificare la dignità dei cittadini educandoli alla servitù dignitosa piuttosto che all’orgogliosa resistenza. Per strada osserviamo sorrisi spenti e volti depressi: hanno studiato tanto e spesso male e oggi senza raccomandazione si sentono persi. Dall’elezione universitaria a quella regionale è un festival di cazzate: promesse che mai nessuno potrà mantenere. Ma la campana non suona solo per gli ultimi. Forse qualcuno si era illuso che il mercato delle vacche grasse non avesse mai fine dimenticando che il sabato il Signore paga i debiti. Ci fa indignare come questa classe politica costruisce la propria forza e ci fa ancor più indignare che nessuno provi a cambiare le cose. Invece di pensare a formare cervelli liberi e indipendenti i giovani vengono premiati con posti per salumiere, barista, estetista, commessa… Ma per favore. Un’analisi di Walter Passerini su La Stampa, evidenzia quali siano le strade da percorrere per combattere la disoccupazione giovanile: scuola, università e formazione professionale. Senza entrare nel merito delle scelte dei potenziali candidati la conferma che un posto da parcheggiatore o da commessa in un centro commerciale può valere una poltrona ci allarma. E’ il segno di un’ evidente anomalia, per tanti versi inspiegabile. Se Roberto Gugliotta è un giornalista, ha sempre e solo fatto quello, come farà a dirigere una rivendita di frutta e verdura o affettare il salame nella prestigiosissima catena Carrefour, attività nobile ma dove l’informazione rappresenta solo una parte minima? Fare il politico, il consigliere di quartiere, il sindaco, il parlamentare e occuparsi di intrattenimento sono due mestieri profondamente diversi: differenti i percorsi formativi, differente il background. Se in Italia oltre un giovane sui tre che cercano un lavoro è disoccupato, ci battono solo Grecia e Spagna, i campioni dello spread (oltre il 50% di disoccupazione giovanile), mentre i più virtuosi sono i tedeschi, gli austriaci e gli olandesi, compresi tra l’8 e il 9% di disoccupazione giovanile. Forse dovremmo mandare i nostri governanti degli ultimi 10-15 anni a studiare le politiche dei paesi più amici dei giovani e capiremmo che in quei paesi gli under 25 sono la priorità. A Messina poi arriviamo all’assurdo: invece di analizzare le cose e trovare rimedi che sarebbero le priorità minime per aspirare a un ruolo nei consigli politici, si preferisce ricercare il consenso grazie una cordata di amici intrallazzati con dei Pr di discoteca. Insomma, il segno dell’impotenza, la cartina di tornasole della cattiva volontà di una classe dirigente di gerontocrati, legati come cozze ai loro privilegi. Certo l’anagrafe alla fine vincerà, ma intanto lo spreco di speranze, di risorse e di futuro grida vendetta e dovrebbe farci vergognare. La politica, la qualità di vita in città sono una cosa troppo seria per essere lasciate nelle mani di professori del nulla, di consiglieri comunali che una volta su due hanno difficoltà grammaticali e una lunga schiera di persone a cui devono concedere qualcosa. Più li osserviamo all’opera, più li ascoltiamo nei dibattiti e più ci rendiamo conto che non esiste niente di più imperfetto. Eh, sì, leggendo i commenti che molti politici inseriscono su Fb si direbbe che candidati come loro siano una razza in estinzione. In bocca al lupo, messinesi.