ECCELLENZE MEDICO-SANITARIE, PUBBLICI SPRECHI E PUBBLICHE REGALIE

Egregio Direttore,
col senno di poi è ormai chiaro che la regionalizzazione della Sanità è stato un madornale errore. Se prima infatti ci mangiavano in pochi (Ministri, Sottosegretari, Direttori generali, a livello ministeriale) ora ci mangiano in molti (a livello regionale, quante sono le Regioni della penisola). Insomma la mangiatoria si è moltiplicata: per questo la Sanità ha costituito per i politici delle varie Regioni un boccone molto appetibile, costituendo più dell’80% dei bilanci regionali. La corruzione si è moltiplicata, i costi sono saliti alle stelle. Dalla Lombardia alla Calabria, senza che la cosiddetta “offerta sanitaria” sia migliorata, semmai è avvenuto il contrario: le liste d’attesa si sono ulteriormente allungate, i tichet sanitari sono lievitati, i posti-letto ospedalieri sono diminuiti. In compenso negli Ospedali e nelle A.S.L. sono aumentate le spese per gli acquisti di beni e servizi senza i dovuti controlli, per le ristrutturazioni o la costruzione di nuovi edifici (come a Varese), e sono aumentati i posti dirigenziali – soprattutto a livello amministrativo – con assunzioni ed avanzamenti di carriera per lo più pilotati politicamente a seconda del prevalere di questa o quella formazione politica. E le “regalie” a parenti, amici, compagni di partito ecc. sono notevolmente cresciute, spesso dietro il paravento delle “consulenze” e della “Eccellenza”, come in Lombardia (basta l’etichetta I.R.C.C.S. per giustificare cospicui finanziamenti regionali), e così anche alla Sanità Privata che non è mai stata tanto fiorente come ora. Come se l’“Eccellenza” di per sè costituisse un motivo per esser pagati di più. Ma di tutto ciò la gente comune non ha tratto alcun giovamento, tanti soldi spesi o introitati coi ticket sono andati a finire nelle tasche di molti (o pochi?) legati alle varie consorterie politiche al momento prevalenti e nessuno ne parla, tranne la Magistratura coraggiosa che “osa” intromettersi nei conti dei bilanci regionali e si permette di “fare le pulci” a qualche amministratore corrotto. Ma quale “ECCELLENZA” può giustificare tanti sprechi di denaro pubblico? L’Eccellenza infatti dipende unicamente dalle capacità professionali dei Sanitari che si impegnano quotidianamente con serietà, competenza, umanità, umiltà e altruismo, negli Ospedali e fuori , in favore di quanti necessitano delle loro cure, e non certo dagli Amministratori Pubblici, spesso corrotti, che si ingrassano alle loro spalle! E’ ora di ribellarsi a questo putridume, di denunciare sprechi e ruberie ad una opinione pubblica purtroppo spesso rassegnata e indolente. E, visti i costi astronomici, pretendere un deciso miglioramento delle prestazioni e dell’offerta sanitaria ed uno snellimento di una burocrazia divenuta sempre più opprimente e dannosa per tutti.
Ha ragione Francesco Degni quando scrive nella sua bella lettera dal titolo “UN PAESE DEPREDATO” che “la vera contrapposizione” non è tanto tra mentalità politiche differenti (tanto più oggi che si trovano insieme a sostenere il “Governo dei tecnici”, che dovrebbe fare in pochissimo tempo quello che loro non sono riusciti a fare in tanti anni), o tra giovani e vecchi, quanto piuttosto “tra una classe parassitaria detentrice del potere negli ultimi 20 anni, composta da 176.000 politici e 2 milioni di collaterali, e 57 milioni di altri Italiani”. Che per fortuna – aggiungo io – ora stanno cominciando ad aprire gli occhi.

Giovanni Dotti