LA RECESSIONE, LA LIBERTà e LA SCURE di MONTI

Egregio Direttore,
gli idoli oggi di moda: successo, potere, denaro, abilmente propagandati da molti personaggi della politica, dello spettacolo, della moda e del jet-set internazionale, hanno soggiogato le masse e purtroppo anche buona parte dei partiti di sinistra, che non hanno percepito che accettando pedissequamente certi canoni della struttura borghese capitalistica (neoliberismo economico-finanziario soprattutto) hanno creato un mondo artefatto e artificiale che soffoca la vita spirituale e le libertà individuali e collettive. E hanno creato una moltitudine di “sfigati” manovrata da pochi potenti di turno che muovono le sorti del mondo a mezzo della finanza e della paura. Cioè impoverendo le masse e terrorizzandole con la recessione, lo spread, la disoccupazione, creando sfiducia nel proprio futuro e togliendo loro ogni desiderio e slancio vitale. E soprattutto la libertà. E costringendo milioni di uomini a essere dipendenti da loro.
Non so quanto questo stato di cose potrà ancora durare, ma credo che siamo ormai prossimi al punto di rottura. Attenti perciò Presidente Monti e quanti ci governate, non tirate troppo la corda, ridate lavoro, fiducia e speranza alle persone e con essi quel briciolo di libertà che spetta a qualsiasi essere umano. Non usate la scure solo sui poveri cristi, tagliate sì ma con criterio, laddove si annidano sprechi e privilegi ingiustificati, ma cercate di attingere soprattutto dai grandi capitali (anche se ciò è certamente assai arduo e molti ostacoli si frappongono) e di scucire la grana dalle tasche dei pesci grossi e degli evasori, senza intaccare lo stato sociale (che pure in certe sue eccessive manifestazioni andrebbe regolato).
Giovanni Dotti