RADIO ZANCA: è la messinesità che salva la vacanza della politica

Il portatore della Croce della Lobby dello Stretto e il rivendicatore di braccialetto antiviolenza. L’orgoglio della messinesità e la denuncia del locale degrado salvo poi non infierire sul buon nome della città. C’è chi sventola le bandiere nei giorni di festa, i giornali che titolano su quanto siete bravi Peppino & Nanni e c’è chi tira fuori dalla tasca una scatoletta di carne per tenere a debita distanza gli affamati: il prototipo di come funziona la democrazia partecipata nella città dell’ozio. Messina parte per le vacanze con il cuore pieno di gioia: alla Provincia regionale hanno aggiunto dei posti a tavola. Che delizia, che cuccagna… ci manca solo la pianta del Prg con tutte le diramazioni del futuro percorso metropolitano e financo le fotografie dei cantieri in corso. Il Comune di Buzzanca non è da meno: il bravo assessore Dario Caroniti sventola i dati sul numero di campi nomadi e le agenzie di stampa con le antiche promesse datate 1994 e 1998 e ancora ritagli di giornale e tira in ballo il terzo figurante assente, il convitato invisibile il SISTEMA MESSINA e la “gestione di potere”. Finalmente un po’ di brio in una città spenta, delusa, depressa. Ma la politica deve difendere il modello Messina e rilanciare i progetti di una città che ha visto esplodere il tema del Precariato, dramma ma anche grana notevole in piena campagna elettorale. Colpa della sinistra, no colpa della destra: Confindustria trema senza interlocutori validi. Ma per squarciare un po’ il velo e far passare proposte di sviluppo ci vorrebbe altro che un pizzico di polemica. Ma lo scambio di battute è meritevole di una alzata di spalle. Oggi Messina è una città in pericolo dissesto, è necessaria una svolta. Ma la cosa più grave di Messina è il buonismo e l’idea che lo Stretto sia una zona franca perché non ci sono regole. Fateci i nomi di coloro che hanno pagato per gli errori commessi… nessuno, infatti. Colpa del SISTEMA. COLPA di una comunità narcotizzata e senza orgoglio.