AMBIENTE: MOBILITà SOSTENIBILE, ARRIVA DECALOGO ANTI-TRAFFICO

Trasporto pubblico, mobilità dolce, veicoli a basse emissioni, biocarburanti di seconda generazione, nuove tecnologie di gestione della mobilità, telelavoro, trasporto marittimo a basse emissioni. Questi alcuni capitoli di un decalogo per realizzare in Italia la mobilità sostenibile e il trasporto verde tracciato nella prima conferenza degli Stati generali della green economy (previsti a novembre alla Fiera di Rimini nell’ambito di Ecomondo) dedicata alla mobilità sostenibile. Guardando i dati relativi agli indicatori di sostenibilità per il settore trasporti in Italia, spiega il Comitato che ha promosso gli Stati generali, continuano ‘ad essere negativi: l’Italia, oltre a essere il primo Paese europeo (se escludiamo il Lussemburgo) per numero di autoveicoli privati in base al numero di abitanti, è anche quello con le percentuali di trasporto merci su ferrovia più basse, con la minore incidenza di trasporto pubblico in città e con mobilità ciclo-pedonale sotto la media europea’. Inoltre ‘i trasporti italiani, da soli, producono circa un quarto delle emissioni totali di CO2 e determinano il 33% dei consumi finali di energia rappresentado la seconda voce di spesa al consumo delle famiglie italiane’. L’Italia – ha detto Raimondo Orsini, direttore della Fondazione per lo sviluppo sostenibile e coordinatore del gruppo di lavoro sulla mobilità – è ‘il secondo Paese manifatturiero europeo e possiede leader internazionali nel settore dell’automotive, della cantieristica navale, nel settore elettromeccanico e dell’automazione ma anche in settori minori come il trasporto a fune o le biciclette’. Ecco allora il decalogo emerso dalla Conferenza: diffusione di nuovi veicoli stradali a basse emissioni, per un miglioramento nelle emissioni di circa il 30% nei prossimi 10 anni con contributo da parte dei veicoli a gas e i veicoli elettrici pari al 18% del parco auto nazionale tra due decenni; sviluppo di biocarburanti di seconda generazione non in competizione con la produzione alimentare, raggiungendo la percentuale del 20% nel 2030; trasporto marittimo a bassi consumi energetici; informazioni tecnologiche al servizio dei trasporti; incremento del trasporto pubblico e condiviso (car-sharing e bike-sharing) in aree urbane; aumento della mobilità ciclo-pedonale; incremento del trasporto metropolitano e regionale su ferro lanciando un programma per le stazioni ferroviarie come nodi della mobilità pubblica, aumentare il trasporto merci ferroviario; politiche insediative; telelavoro con una riduzione del numero medio degli spostamenti ogni giorno.