L’Italia vuole investire sui giovani oppure vuole INVESTIRE I GIOVANI?

Cari lettori,

sono una vincitrice del II bando MAE Crui 2012 per il programma di tirocinio settembre-dicembre. Il 3 settembre, difatti, dovrei (avrei dovuto?) cominciare la mia esperienza presso l’Ufficio Stampa dell’Ambasciata Italiana a Washington. Come me, altri 550 ragazzi selezionati per il mondo. Riassumerò brevemente i fatti.
Il 4 maggio 2012 scadeva la presentazione delle domande di candidatura per il bando. Personalmente, avevo scelto come destinazioni Washington ed Ottawa, nella consapevolezza della difficoltà delle mete ma anche con la speranza di poter essere selezionata.
Potete dunque immaginare la mia gioia nell’aprire la posta elettronica e leggere tale email: "Gentile Studentessa, Lei è stata selezionata per effettuare il tirocinio presso l’AMB 60A (Stati Uniti) dal 3/09/2012 al 3/12/2012. Le chiediamo cortesemente di inviarci per email la sua accettazione o rinuncia entro 3 giorni dalla presente".
Era il 25 giugno. Detto fatto. Il giorno dopo confermavo la mia partecipazione (credetemi, con le lacrime di gioia).
Una settimana dopo, il 2 luglio, arrivava la seconda comunicazione ufficiale: bloccate tutto, il suddetto bando è sospeso in attesa di chiarificazioni future. Da allora, più nulla, se non un’attesa snervante, intervallata da domande, chiamate ed email a cui le risposte sono sempre state le stesse: "Non sappiamo nulla" – "Non ci sono fondi" – "Domandate al MAE" – "Domandate alla Crui" – "Noi non c’entriamo nulla".
Il problema risulta essere questa legge n.92 del 28 Giugno 2012,la quale muta la disciplina in merito ai tirocini, rendendone obbligatoria la remunerazione (cfr. art. 1 comma 34 L. n°92).

Alla luce di questo, vorrei sottolineare varie questioni: innanzitutto, sarebbe cosa gradita se qualcuno ci spiegasse cosa si intende per ‘sospensione’?
In secondo luogo: forse nessuno al Ministero ha preventivato il fatto che molti di noi, dopo aver ricevuto l’ufficiale comunicazione della vittoria, si siano già messi in moto per acquistare biglietti, eseguire passaporti e organizzare i viaggi. Alcuni hanno addirittura rifiutato lavori e contratti futuri nella certezza di riuscire a vivere questa esperienza. (Adesso chi glielo ri-fornisce un lavoro?)
In terzo luogo: il bando è stato reso ufficiale nonostante già si sapesse della riforma in atto e del ‘no’ categorico del ministro Fornero ai tirocini gratuiti. Perchè dunque non provvedere prima, invece di indire un concorso che (si sapeva) avrebbe portato al risultato di oggi?
In quarto luogo: noi siamo stati confermati vincitori di un bando pubblico conclusosi il 4 maggio (quando ancora la legge non era stata approvata nè era entrata in vigore). Perchè dunque cambiare le regole durante il gioco? 

La legge non è retroattiva e viviamo in un Paese in cui esiste la legittima aspettativa di un diritto, e quello di partire è un nostro diritto acquisito. Perchè qualcuno dovrebbe privarcene?
In quinto luogo: tutti i tirocinanti sapevano perfettamente (era riportato sul bando) che avrebbero svolto i mesi di tirocinio in modo totalmente gratuito. E, nonostante questo, avevano accettato (anche con sacrifici economici propri e delle famiglie). Adesso, oltre il danno, anche la beffa?
In sesto luogo: si parla tanto di "investire sui giovani", di meritocrazia, di far emergere chi ha competenze, capacità e volontà. Ma, a questo punto, la domanda sorge spontanea: l’Italia vuole investire sui giovani oppure vuole INVESTIRE I GIOVANI?

Con grande rammarico e immensa amarezza,

Veronica Crocitti