"Mi dimetto, il 31 luglio. Si andrà al voto, a Dio piacendo, il 28 e il 29 ottobre". E’ l’annuncio che il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo, ha fatto uscendo da Palazzo Chigi dopo l’incontro col presidente del Consiglio Mario Monti, che lo aveva sollecitato nei giorni scorsi a fare chiarezza sulla situazione dei conti dell’isola e sulla veridicità della sua intenzione di dimettersi. Un incontro che per Lombardo "è andato bene", e che gli dà modo di precisare che quella del fallimento della Regione Sicilia è stata una grande balla. La Sicilia – ha proseguito – ha conti solidi, una finanza sostenibile, il debito ammonta al 7% del Pil. Paga i suoi debiti, ha una criticità che si chiama liquidità. L’ipotesi commissariamento – pertanto – non è mai stata in campo. Secondo le agenzie di rating – ha aggiunto Lombardo – stiamo come il Veneto e un po’ meglio del Piemonte". Lombardo ha anche fatto presente che "oggi lo Stato ci ha sbloccato 240 milioni per la sanità. I nostri conti tengono – ha spiegato il governatore – soprattutto per le radicali riforme che abbiamo approvato nella sanita’, nel sistema rifiuti ma anche nei tagli della spesa corrente. Abbiamo convenuto con il governo di avviare una collaborazione forte perche’ lo Stato sappia quello che fa la Regione e ovviamente la Regione si possa cosi’ avvalere della collaborazione e ponga i propri problemi davanti allo Stato. Stiamo lavorando con il ministro Barca perche’ si acceleri l’impiego dei fondi strutturali, e – ha concluso – abbiamo avviato tavoli di collaborazione che saranno potenziati".
Da parte sua il governo, poco dopo la fine della riunione, ha diramato una nota in cui ha informato che e’ stato messo a punto "un piano di rientro finanziario e di riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale, che sia vincolante nei tempi e negli obiettivi. Prendendo positivamente atto dell’impegno recentemente avviato dal Governo regionale per la riduzione dell’organico del personale regionale, dei dirigenti e delle societa’ partecipate – si legge nel comunicato – nonche’ dei primi risultati raggiunti nell’ambito del piano di rientro dal disavanzo sanitario, il Presidente del Consiglio ha tuttavia posto l’accento sulla necessita’ che, parallelamente, parta un processo di confronto serrato, a livello tecnico, per un’analisi di dettaglio di tutte le componenti di spesa del bilancio regionale, volto a garantire un quadro di massima conoscibilita’ e trasparenza dei dati. Su questa base, verra’ predisposto nei tempi piu’ brevi un programma di riforme strutturali e di riorganizzazione dell’amministrazione pubblica regionale, vincolante negli obiettivi e nei tempi, e costantemente monitorato dalle strutture tecniche del governo nazionale, alla cui realizzazione saranno subordinati i trasferimenti nazionali nel quadro realizzativo del federalismo fiscale. Tale programma dovra’ essere finalizzato nelle prossime settimane per essere formalmente sottoscritto dal governo regionale e da quello nazionale".