Gli italiani sono sempre più attenti all’uso della risorsa idrica. Proseguendo un trend che va avanti ormai da 10 anni, il consumo di acqua potabile fatturata per uso domestico è diminuito anche nel 2011 scendendo, nei capoluoghi di provincia, a 1,16 miliardi di metri cubici (-3,4% su base annua). Il dato emerge dall’indagine Istat ‘Dati ambientali nelle città’.
A fronte di un consumo per abitante pari a 175,4 litri al giorno (-3,7%), il 15,5% dei capoluoghi presenta consumi di acqua potabile compresi tra i 200 e i 250 litri, l’83,6% tra i 100 e i 200 litri e un solo capoluogo, Agrigento, mostra consumi giornalieri inferiori ai 100 litri pro capite, anche a causa, rileva l’Istat, delle interruzioni nella distribuzione. Nei due terzi dei capoluoghi i consumi si contraggono, con diminuzioni sopra il 10% a Cremona, Verbania, Sondrio, Parma e Vicenza al Nord; Firenze, Roma, Viterbo e Frosinone al Centro; Benevento e Trapani nel Mezzogiorno.
Tra i grandi comuni, i consumi pro capite giornalieri di acqua potabile superano i 200 litri a Milano e Torino al Nord, a Roma al Centro e a Catania e Messina in Sicilia.