La Sicilia si prepara al ritorno di un politico che abbia le carte in regola per governarla. Messina attende e spera: dal cilindro potrebbe uscire il nome di Gianpiero D’Alia (Udc). Nella confusione più totale l’unica cosa certa è che se il senatore D’Alia scenderà in pista vorrà dire che nel Pd ha vinto Francantonio Genovese e non Beppe Lumia, non Rosario Crocetta. La lobby dell’antimafia però non è arrendevole: ci prova con tutti i mezzi, campagne d’informazione comprese. Come se i siciliani avessero dimenticato uomini e cose, fatti e misfatti. Alleanze e capriole. La Sicilia si prepara alle urne cercando un volto pulito tra i tanti aspiranti Governatori: considerando le ultime vicende, l’impresa non è semplice. Chi merita la nostra fiducia? Chi il nostro disprezzo? Non si sa ancora bene chi ma il nuovo Presidente della Regione rimetterà finalmente in chiaro le cose. La politica è una cosa seria per essere lasciata in mano a dei cialtroni affaristi che promettono posti di lavoro in cambio di voti. Gira una favola secondo cui la nuova classe dirigente è dura e pura perché figlia delle Stragi di mafia. Ma a questa storiella noi non crediamo: diffidare dai professionisti del pianto. Venderebbero la propria madre per un posto di potere!