Il Sindaco di Patti, Aquino, e la sua amministrazione hanno proposto l’aumento delle tasse, IMU e IRPEF, al massimo. Non si possono far pagare ai cittadini le sue inefficienze e quelle della sua Giunta, l’opposizione farà di tutto perché ciò non avvenga.
L’Assessore al Bilancio, Gioacchino Pipitò, dovrebbe dichiarare il fallimento suo e dell’amministrazione Aquino, dovrebbe fare un passo indietro, prendendo atto che la sua proposta non è stata accettata dal Consiglio Comunale. I Consiglieri Comunali di Patti hanno capito che Aquino pretende l’aumento al massimo delle tasse solo perché vuole avere somme a disposizione per continuare a pagare cambiali elettorali.
Il Sindaco Aquino vuole aumentare ai cittadini l’IMU sulla seconda casa, abbassandola solo alle imprese, senza fare alcun sacrificio. Prima, l’amministrazione Aquino deve dimostrare di aver fatto veramente tutti gli sforzi necessari per evitare l’aumento e poi potrà discutere di una minima possibilità di modifica dell’aliquota base.
Aquino deve finirla di raccontare la favoletta che si sono ridotti l’indennità di carica, infatti, hanno utilizzato quei soldi per nominare esperti, per aumentare il numero dei dirigenti, per aumentare lo stipendio del segretario generale, per aumentare o inventarsi uno stipendio per l’addetto stampa, per una spesa complessiva in più di 100.000 euro circa. Questo non è frutto di un’azione amministrativa improntata al buon senso, alla efficacia, all’efficienza e all’economicità.
Aquino sapeva sin dal 2011 che il Governo Monti avrebbe fatto tagli, ma ha preferito far finta di non saperlo, continuando a spendere troppo, anche con la complicità degli uffici.
Adesso, per salvare il Comune di Patti è necessario un dibattito chiaro. Sino ad ora, l’amministrazione Aquino ha preferito, invece, fingere il dialogo, ha fatto degli incontri separati solo con alcune forze politiche, talvolta anche, nascondendo dei numeri.
Aquino deve finirla di minacciare i tagli ai servizi essenziali, deve finirla con il ricatto psicologico del patto di stabilità e del dissesto, infatti, per evitare qualsiasi problema basterebbe tagliare le tante spese inutili.
L’assessore Pipitò, vista la sua esperienza di politico navigato, dato che ha militato in diversi partiti, dal Partito Comunista a Forza Italia, di cui è stato coordinatore, passando per il Partito Socialista, dovrebbe cercare il dialogo con i cittadini per evitare il fallimento suo e dell’amministrazione Aquino. Aquino e la sua amministrazione dovrebbero dare segnali opposti rispetto a quelli che hanno prodotto fino a oggi, magari facendo un tonificante bagno d’umiltà.
Si spera che l’amministrazione sia in grado di fare una proposta chiara con tagli seri, soprattutto sulle spese non necessarie.
Avv. Luigi Gullo
Compente della Direzione Regionale
del Partito Democratico