Egregio Direttore,
almeno A LIVELLO LOCALE i nostri rappresentanti politici dovrebbero avere una MAGGIORE INDIPENDENZA dalle SEGRETERIE DEI PARTITI di appartenenza e poter ragionare col loro cervello anziché con quello dei “capi”. Perché da noi Cittadini sono stati eletti e a noi soli dovrebbero rispondere del loro operato. Così si rafforzerebbe la nostra fragile democrazia (purtroppo oggi ridotta a “partitocrazia”) e si eviterebbero certe scelte disastrose imposte dall’alto (come ben fa osservare il Sig. Gelosia) che spesso cozzano contro il comune buon senso, o sono inutili, quando non anche nocive e controproducenti per le Comunità locali (e non condivise dalla maggioranza dei Cittadini). La “responsabilità” delle scelte politiche dovrebbe cioè ritornare a essere “individuale”, e non diluirsi in una “collettiva” dove i meriti (meno) e le colpe (più) non sono più di nessuno, ma si ascrivono genericamente al “sistema”, ai partiti in generale, non riuscendo così quasi mai ad individuare i veri colpevoli di certe scelte scellerate, di certi imbrogli e di certe ruberie. Anche per questo insieme all’amico Pirone avevo suggerito di introdurre delle “VERIFICHE A SCADENZA” (ogni 18 – 24 mesi, o almeno a metà mandato) dell’operato dei politici (in particolare delle “maggioranze”, pur se sarebbe auspicabile anche per le “minoranze” per accertare se veramente fanno bene il loro lavoro di opposizione, che beninteso non significa dire sempre NO, ma talora collaborare e cercare di correggere l’operato delle maggioranze).
SCENDERE CONCRETAMENTE SUI PROBLEMI LOCALI, questo dovrebbe essere il compito delle “Amministrazioni” locali: i “Politici locali” cioè (a livello Comunale, Provinciale e Regionale) sono stati eletti per “amministrare” bene, con responsabilità, oculatezza e senso del risparmio le Comunità che li hanno eletti, ascoltando più spesso LA VOCE DEI CITTADINI. A tal scopo potrebbero anche utilizzare (anche se non previsti dalla legge) dei “minireferendum locali” sui problemi di maggiore rilevanza (ricordo che nazioni più civili, come la vicina Svizzera, ne fanno largo uso con ottimi risultati) per sondare le opinioni e le volontà degli elettori e non essere praticamente sganciati da questi per tutta la durata del mandato, evidentemente interpretato come “delega in bianco” (con necessità quindi di rispondere ai propri partiti piuttosto che ai propri elettori).
Grato ai Politici che vorranno tener conto di questi suggerimenti porgo cordiali saluti
Giovanni Dotti