Si vota in Sicilia, vengano signori e signore, vengano, lo spettacolo deve ancora incominciare. Messina è in fermento: il sindaco Peppino Buzzanca è pronto a dimettersi pur di correre per un posto all’Assemblea regionale… e dire che non piaceva a molti. Il sindaco eterno imputato per tutti i mali cittadini. Buzzanca Sì, Buzzanca No? Siano benedette le urne che faranno chiarezza su tanti potenti della politica siciliana. A Messina si fronteggiano diverse anime che una volta di più useranno i disagi dei cittadini per scalare posizioni e gestire il potere. Tutto il resto, la lotta per il Comune, le stesse inchieste della magistratura, la città legale, non è che contorno o campo di battaglia e di conquista. Le bande in questione hanno cercato di strumentalizzare il sacco edilizio, lo sviluppo del water front, il precariato, gli scandali universitari. Oggi si riparte. Candidature fredde d’inverno scivolose pur nel bel mezzo di una torrida estate. La politica non conosce pudore: vincitori di un concorso seppur vinti dai misfatti. Amministratori che restano e quelli che vanno, è già il momento di aprire i giochi e distribuire premi e punizioni. Noi siamo tra quelli che sostengono che la gente non è stufa di sentire parlare di politica, anzi. Il problema, semmai, è trovare nuove formule e cercare di essere sempre credibili e attenti alla realtà. Si vota in Sicilia. Ci sono candidati e candidati. Salvo ulteriori sviluppi giudiziari. La buona politica è tutta qui.