Il colpo di scena, il più imprevisto risale a ieri, ma è stato ufficializzato stamane: Gianfranco Micciché, l’uomo del 61 a 0 ai tempi della macchina da guerra berlusconiana in Sicilia, scende in campo ufficialmente, mollando la candidatura di Nello Musumeci (La Destra), sulla quale era confluito il Pdl. Mollando, soprattutto, il Popolo della libertà del siciliano Angelino Alfano e di Renato Schifani, già reduci dalla batosta alle Comunali di Palermo. Una frattura imprevista e traumatica, giunta al termine di un braccio di ferro tra Micciché e il segretario pidiellino, maturata dopo che tempo addietro il Pdl siciliano aveva stoppato la candidatura di Micciché. Rischiando di ritrovarsi oggi con il cerino in mano.
Le voci si rincorrono. Niente di ufficiale, ma pare che la ‘sorpresa’ targata Micciché sia giunta al termine di un durissimo scontro con Alfano. Oggetto del contendere, questo il retroscena che va per la maggiore tra i politici siciliani, il numero di seggi che il Pdl avrebbe dovuto assicurare a Grande Sud dell’ex sottosegretario berlusconiano. Seggi non solo regionali, ma soprattutto in vista delle Politiche. Riferiscono, ma la voce non trova conferma ufficiale, che Alfano non solo non avrebbe offerto garanzie a Micciché, ma che anzi avrebbe messo in dubbio anche la certezza del seggio del leader meridionalista e di Stefania Prestigiacomo.
Oggi è andato in scena l’ennesimo tentativo di ricucire il fronte del centrodestra. Fallito, visto la nota serale con cui Micciché annuncia la candidatura. Né Musumeci, nonostante alcune pressioni ufficiose, ha accettato di rinunciare alla corsa. Ma è l’intero fronte di centrodestra a mostrarsi lacerato. Su Micciché sono pronti a convergere anche gli eredi politici di Raffaele Lombardo e i finiani di Carmelo Briguglio. E nei giorni in cui Fini tenta di ragionare con Casini del futuro dell’area centrista in vista delle Politiche, Fli e Udc mettono agli atti l’ennesima divergenza in occasione di una tornata amministrativa. Gli uomini di Casini, infatti, sosterranno il candidato del Pd Rosario Crocetta. Neanche lo schieramento di centrosinistra – infine – sembra avere pace, visto che a oggi il vendoliano Claudio Fava resta in campo e spera nel sostegno dell’Idv per poter competere nella gara verso la Presidenza.