SICILIA ALLE URNE: onestà, un punto fermo!

Fin da piccolo è stata chiara in me una cosa: non avrei mai voluto fare il politico. Per niente al mondo. Dalla carica più alta alla più, passatemi il termine, leggera. Non vorrei mai intervenire sul destino di una persona. La morale, l’etica, sono dentro ognuno di noi. Viverle è una piccola grande energia: io non voglio lasciare questa terra senza questa “energia”. Però, da giornalista mi assumo l’onere di aiutare i cittadini a comprendere cose che a loro spesso non sono chiare. Preciso ciò, non per autopromozione né per fare il figo, cosa che per fortuna mi riesce male, magari perché “nonmenefreganulladiesserlo”: appunto, perché non faccio politica, così come la intendono molti. La politica che mi piace non è quella di truffare il prossimo, bensì il contrario. Basta non spaventarsi della libertà che diamo alle parole. La campagna elettorale per le Regionali inizia a provocare fughe e tradimenti da un partito all’altro. Non si guarda in faccia nessuno: se persino chi è stato preso con le mani nel sacco, viene candidato, allora siam messi davvero male in fatto di etica, di morale, di decenza. Ai politici dovrebbe essere ormai chiaro il concetto di pulizia, invece loro sono ossessionati dal potere, dagli affari e per questo vogliono, chi più, chi meno, un’informazione sottomessa. E’ la stessa logica che fa sì che un giornale, una tivvù, un sito internet, abbia più o meno pubblicità. I più ostici ne hanno sicuramente poca o nulla. Non fatevi prendere per i fondelli sulla bontà dei prodotti editoriali: spesso non li leggono neppure quelli che ci lavorano, tanto ne sono fieri… Ma questa è un’altra storia che fa però il paio con la “buona politica” siciliana, messinese. Quello che posso però chiedere ai cittadini è pretendere da tutti i candidati che busseranno alla loro porta delle priorità: restituire un tetto a chi lo ha perduto; mettere in sicurezza i luoghi del nostro territorio che il sacco edilizio e l’incuria hanno reso pericolosi; sostenere economicamente, finanziariamente e fiscalmente le imprese che hanno subito danni diretti e/o indiretti dalla gestione cattiva dell’economia da parte della pubblica amministrazione. Di più. Risarcire i parenti prossimi delle vittime che hanno perso lavoro, dignità, salute, a causa della “buona politica”: i ladri non hanno un codice d’onore e dunque non pagano i debiti! Ecco perché devono giurare che, una volta eletti come deputati, amministratori, si costituiranno parte civile nei procedimenti penali a carico di politici e burocrati infedeli. Solo così ci potremo fidare di loro. Una politica civile, moderna e sana non dovrebbe nemmeno pensare di far candidare al condominio, prima di aver chiarito tutto con la Legge, persone diversamente oneste. Figurarsi metterle alla guida di una comunità. Se ci fate caso, la regola vale per la nostra esistenza: affidereste mai la vostra vita a un poco di buono?