Sicilia, l’inciviltà dei messinesi e i ratti di Ganzirri

Caro Direttore,

accade a Messina, sulle sponde dei caratteristici laghi di Ganzirri, che si sia sviluppata indisturbata una sostanziosa colonia di ratti. Due palme secolari sono diventate il loro rifugio, dal quale discendono per esibirsi come nuotatori provetti; da far invidia ai cugini castori. Durante la stagione estiva il lago grande di Ganzirri è invaso dai messinesi, che dopo aver trascorso una giornata al mare, grazie alla comodità delle panchine del lungolago, possono degustare gelati e focacce dei vicini luoghi di ristoro, per poi gettare i resti del pasto sulla sponda del lago nella “speranza” di nutrire le poche anatre presenti. Spesso però la quantità eccessiva e l’inadeguatezza degli alimenti, fa si che ne rimanga sempre abbastanza per il banchetto della nostra colonia di roditori, che si moltiplica così in modo proporzionale all’inciviltà del popolo messinese.

Nei secoli i ratti hanno sempre rappresentato una minaccia per il genere umano, diventando anche vettori inconsapevoli del terribile bacillo della Peste. Eppure questi mammiferi, nonostante tutto, non ci hanno mai abbandonato, neanche nell’era dell’urbanizzazione lasciando le campagne alla volta delle città e insediandosi nelle fogne. Osservandoli nella loro organizzazione sociale, si ha la sensazione che se un giorno la razza umana dovesse estinguersi, potrebbero essere proprio loro, attraverso l’evoluzione darwiniana della specie, a subentrare come civiltà a quella umana, nel corso dei secoli.

Tornando alla nostra comunità di ratti, essi iniziano ad avere meno paura dell’uomo, avvicinandosi anche alla ringhiera che divide la flora e la fauna del lago dal marciapiede del lungolago, in cerca di cibo gettato via dagli avventori. Presto la bella stagione finirà, e le famiglie messinesi smetteranno di infestare la riva del lago, con conseguente diminuzione del vettovagliamento per i ratti di Ganzirri, i quali si ritroveranno a fare i conti con una colonia molto numerosa e con poche risorse alimentari per superare l’inverno. E quindi probabile che proveranno ad allargare il loro spazio vitale, per questioni di sopravvivenza, ma nello stesso tempo si troveranno presto in contrasto con l’uomo. Nonostante abbia simpatizzato con questa colonia di roditori, non posso non pensare alle conseguenze per la comunità urbana di Ganzirri, nel momento in cui questa famiglia di ratti smetterà di essere simpatica, diventando infestante e famelica; trasformandosi così in una vera e propria insidia per l’igiene pubblica.

Fabrizio Vinci
http://ilmarenero.blogspot.it