Caro direttore,
da qualche mese sono diventato un accanito lettore di IMG Press, probabilmente a causa di articoli con un taglio diverso rispetto ai concorrenti giornali on-line cittadini.
Quest’oggi le vorrei dare uno spunto di riflessione in merito a un fenomeno spiacevole che si verifica puntualmente a ogni tornata elettorale.
Essendo uno studente universitario, frequento spesso l’ateneo e in questa settimana ho notato, con dispiacere, che le stanze di alcuni docenti, si stanno trasformando in segreterie politiche in vista delle elezioni regionali.
Ora, visto che il nostro ateneo è uscito, dal punto di vista della reputazione, con le ossa rotte dall’inchiesta PANTA REI, sarebbe opportuno che questi docenti evitassero tale attività, sopratutto in concomitanza dei vari appelli d’esami. È inutile dirLe che questo fenomeno è nettamente superiore nella facoltà storicamente più politicizzata, quella di Economia, dove scorrendo i nomi dei docenti è possibile rintracciare deputati, ex deputati, o semplici ma storici galoppini elettorali.
Le ripeto il mio è un semplice amaro spunto di riflessione, visto che ritengo che all’università le uniche elezioni che dovrebbero coinvolgere i ragazzi siano quelle studentesche, e che dovrebbero essere svolte solo dai ragazzi. Ma così non è.
Sperando che Lei trovi interessante questo mio punto di vista, e che decida di scrive qualcosa in merito, porgo distinti saluti.
Lettera firmata
L’elezione per le Regionali è alle porte. E ci toccherà sorbirci le solite frasi suoi buoni propositi di ogni candidato. C’è chi promette legalità, chi la dà al miglior offerente per il bene della Sicilia: mai nessuno che si rimetta a lavorare lasciando il posto in Parlamento per qualcuno più serio e onesto. La politica è la stessa che aiuta a trovare raccomandazioni a scuola, nei concorsi, nelle feste patronali. Quando leggo slogan del tipo “Insieme per una buona politica” mi verrebbe da dire: politici state a casa o stavolta finite dentro per sempre! Per questa razza di predoni della cosa pubblica, la poltrona è cosa loro. A volte si ha quasi la sgradevole sensazione che a ogni campagna elettorale tutto è consentito, anche prendere per i fondelli il Buon Dio. Riflettiamoci!