Demopolis: a 40 giorni dal voto, testa a testa Musumeci-Crocetta

A 40 giorni dal voto per le Regionali del 28 ottobre, il Barometro Politico dell’Istituto Demopolis riscontra una vasta incertezza negli orientamenti di ampi strati di cittadini siciliani. L’area grigia del “non voto” (quasi 2 milioni) e dell’indecisione (900 mila elettori) ha assunto oggi nell’Isola una dimensione che non ha riscontri e paragoni nell’ultimo decennio.

“La fluidità del consenso elettorale – ha affermato il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – risulta oggi in Sicilia senza precedenti: un voto liquido, soggetto ad ampia variabilità, che rende la competizione di fine ottobre densa di incognite per l’intera classe politica regionale”.
Se ci si recasse oggi alle urne, si assisterebbe ad un testa a testa tra Nello Musumeci (28%) e Rosario Crocetta (27%). Con Gianfranco Miccichè posizionato al 20% e Claudio Fava al 14%. Più distanziato, a quaranta giorni dal voto, Giancarlo Cancelleri all’8%.
Dati, tutti, destinati a mutare durante la campagna elettorale: differentemente dalle recenti Amministrative, con la legge elettorale delle Regionali, il peso delle liste collegate tornerà a pesare, significativamente, anche sul consenso dei candidati alla Presidenza. E molti elettori sceglieranno probabilmente per chi votare soltanto negli ultimi giorni.

Una partita decisamente aperta secondo il Barometro Politico Demopolis, come viene confermato dagli altissimi bacini di voto potenziale ottenuti dai candidati: dal 40% di Crocetta e di Musumeci, sino al 31% di Miccichè, al 29% di Fava ed al 18% del candidato del Movimento 5 Stelle. Frutto, anche, della simile collocazione politica di alcuni candidati nella percezione dall’opinione pubblica.
Probabilmente penalizzati da una minore visibilità mediatica, si collocano oggi sotto il 3% gli altri competitor, il cui consenso potrebbe comunque crescere nelle prossime settimane di campagna elettorale.

“L’area dell’astensione – ha ricordato il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – si è oggi ulteriormente allargata, ben oltre la quota fisiologica, sfiorando i due milioni di elettori: cresce, in modo rilevante, il numero di quanti non si recherebbero alle urne per protesta, per sfiducia verso i partiti; ma si allarga pericolosamente anche il segmento – conclude Vento – di chi è convinto che il voto non serva, che la politica non sia più in grado di incidere sulla vita reale dei cittadini siciliani”.
E circa 900 mila elettori, oltre un terzo tra quanti intendono invece recarsi alle urne, sono ancora indecisi. In questo scenario di grande incertezza e frammentazione che emerge dall’analisi di Demopolis, sarà determinante, per tutti gli schieramenti politici, la riconquista di incerti e potenziali astensionisti, oggi in cerca di una valida ragione per recarsi alle urne.