LA POLITICA DEGLI USURAI

Messina, una città di provincia guidata da una classe politica che si atteggia a leader in grado di trovare le soluzioni ai problemi che da anni essi stessi hanno determinato grazie alla loro grande incompentenza. La sfortuna dei cittadini di Messina è purtroppo quella di essere governata dopo la prima repubblica da politici, sia di sinistra che di destra, privi di valori morali e che in ogni “operazione politica” non hanno perseguito il bene comune come obiettivo principale, ma hanno invece perseguito il profitto individuale o del gruppo politico di appartenenza. La città è stata scientificamente saccheggiata e svuotata, privandola di quelle risorse necessarie alla quotidianità. Oggi a distanza di venti anni di continue “operazioni politiche” i risultati sono sotto gli occhi di tutti, il disastro economico e sociale incombe a danno delle tasche di tutti i cittadini di Messina, meno che della casta di politici messinesi che con le loro “operazioni politiche” dalle cooperative, speculazioni edilizie, gestione servizi sociali, ecc., hanno cambiato la loro vita e quella dei loro amici. Questa casta si è comportata come gli usurai si comportano nei confronti delle loro vittime, indebitandole a più non posso al fine di sottrarre loro tutti gli averi. La sociologia ci insegna che i figli hanno quali modelli i genitori e questa classe di avventuri politici ha ripreso ed ereditato i comportamenti dei loro genitori. Essi hanno fatto le loro fortune facendo gli usurai. I figli di questi genitori usurai, si atteggiano a politici di spessore e di cultura, dimenticando che le loro fortune sono state realizzate sulle sofferenze delle vittime che nel tempo sono incappate nelle loro ragnatele. Queste caratteristiche genetiche di “cula rinisciuti” hanno fatto sì che questi politici non operino da politici nella più alta concezione morale, ma da improvvisati amministratori della cosa pubblica ed a causa di questa improvvisazione i danni sono sotto gli occhi di tutti. Le altre caratteristiche che contraddistinguono questi pseudo politici sono: il delirio di onnipotenza, l’ostinazione, la falsità e la presunzione. Con tutte queste caratteristiche i politici da strapazzo che amministrano Messina hanno distrutto i servizi sociali, le strade, le aziende pubbliche, il commercio, la sanità. Se Re Mida con il suo tocco trasformava in oro ogni cosa che toccava, i politici da strapazzo di Messina trasformano in debiti per cittadini Messinesi tutto quello che amministrano, scaricando sulla collettività tutte le conseguenze e non assumendosene come previsto dalla legge le conseguenze. Infatti, se avessero un minimo di moralità ed dignità, anziché abbandonare l’ATM al suo destino, anzi al destino che essi hanno volontariamente determinato, scegliendo presidenti, consiglieri e componenti del collegio dei revisori solo per meriti politici (lecca……) e non per reale e dimostrata esperienza. Oggi vogliono nascondere alla città che i debiti accumulati da questa Azienda Municipalizzata, devono essere per legge essere iscritti nel bilancio del Comune di Messina e da questo assolti, con tutte le possibili conseguenze. Conseguenze che la casta di politici da strapazzo conosce bene, ovvero quello di rischiare di mandare in dissesto il Comune di Messina, impedendo loro di poter ricoprire cariche pubbliche per i prossimi cinque anni. A causa di questo rischio, i nostri politici da strapazzo hanno richiamato i capi gregge del consiglio comunale all’ordine, disponendo che dovranno votare e far votare una delibera indecente per scioglierebbe definitivamente l’ATM, senza spiegare chiaramente alla città cosa succederà dopo al servizio pubblico di trasporto ed agli ex dipendenti. Il bello delle cose è che per sostenere questo obbrobrio, la casta di politici mente spudoratamente e manipola la realtà, cercando di far passare il concetto che l’ATM è una società e non un’azienda municipalizzata, con tutte enormi le differenze giuridiche esistenti. Le Aziende Municipalizzate sono semplicemente delle estensioni dell’Ente generante (Comune), il quale affida mediante un contratto di servizio la gestione di un servizio pubblico, e in caso di scioglimento, tutti i debiti ed i crediti sono trasferiti al suddetto Ente e riportati nel bilancio dello stesso. Ma dopo lo scioglimento dell’Istituzione dei Servizi Sociali, il Comune di Messina non si è caricato dei crediti, dei debiti e di tutto il personale in servizio? Perché per l’ATM la casta di politici vuole percorrere un strada illegittima? Quali interessi si nascondono dietro questa “operazione politica”? Il silenzio dei nostri politici da strapazzo è eloquente e certamente non favorisce un clima di trasparenza e fiducia dei cittadini verso questo modo di fare politica.