Sul federalismo, dopo diciotto anni di chiacchiere queste hanno determinato più stato; e sta meglio il nord o il sud o ambedue? È peggio per entrambi secondo Oscar Giannino presente ieri a Torino in una conferenza di Fermiamo il declino.
Qual è il problema del sud? Per esempio qual è la struttura tecnica che è stata capace in questi ultimi anni di utilizzare neanche un quarto delle risorse che l’Unione Europea ci ha dato? Si tratta delle Regioni perché non hanno uffici tecnici in grado di scrivere progetti che siano in linea con gli standard europei.
Però al sud non bisogna fare il san leghismo neoborbonico contro le regioni del nord che secondo Giannino ci sarà. Ne vedremo l’esplosione nelle liste locali del sud dei vecchi partiti, questa sarà la loro risposta.
Ne vedremo delle belle in Sicilia, ma le stiamo già vedendo! Si dichiara inorridito di quello che già sta succedendo. Il Pdl ha cambiato tre candidati in quarantottore. Miccichè, Musumeci poi Miccichè che se ne è già andato e così via.
Giannino osserva che nel fare politica la forza che ha le idee più chiare si chiama mafia! Ha ricordato per esempio quello che accade per coprire le perdite dell’acquedotto siciliano, ente pubblico. Nonostante tutti ci tengono a ripetere che l’acqua è pubblica, visto che il pubblico non ha i soldi, sono ancora come erano nel 1956, cioè un terzo della Sicilia dove l’acqua arriva in autobotti, queste sono gestite dalla mafia. Ebbene lo sanno tutti, ma nessuno fa nulla!
Secondo l’esponente di Fermiamo il declino per elezioni così, riferisce, bisogna pensare se non sia il caso che arrivino le Nazioni Unite per sospenderle. C’è un filmato di Lombardo padre e figlio nel cortiletto dell’ospedale, racconta. Lombardo va via dalla Regione Sicilia, ma ora c’è il figlio che si candida ovviamente. Cortiletto dell’ospedale, nessuno pensava di essere ripreso invece uno col telefonino lo ha fatto. Lombardo si esprime, c’è la traduzione sotto che dice. Lombardo presenta suo figlio e promette assunzioni. Sembra la caricatura del film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi che è del 1963, questa è la realtà.
A proposito di tutto ciò che ha riferito Giannino, riteniamo opportuno ricordare che è di questi giorni la lettera aperta sullo stato delle elezioni in Sicilia e sul diritto a un’informazione elettorale corretta e imparziale indirizzata al presidente Napolitano, da parte di Gaspare Sturzo, candidato di ILeF alla Regione Sicilia.
Sturzo di Italiani Liberi e Forti elenca alcuni casi eclatanti in cui è stato ignorato come nel caso de L’Espresso in edicola dal 14 settembre, che inspiegabilmente oscura totalmente la sua presenza quale candidato presidente della Regione Siciliana e non menziona l’iniziativa politica di Italiani Liberi e Forti (ILeF), unica vera novità di queste elezioni siciliane.
Aggiungendo inoltre che in certe realtà territoriali dell’isola i responsabili di ILeF riferiscono che è in corso una vera e propria azione di disinformazione, dove la loro assenza dai giornali è utilizzata strumentalmente come prova dell’irrilevanza e dell’impossibilità di superare l’ingiusto limite della soglia di sbarramento del cinque per cento.
In qualche caso, riferisce il candidato pronipote di don Luigi Sturzo, si ricorda ai supporter come ai candidati di ILeF che metterci la faccia, sporcarsi le mani per ottenere il cambiamento della Sicilia contro la spartitocrazia clientelare è un affare non conveniente. Anzi, viene evidenziato il pericolo per il futuro di chi vive di commesse pubbliche, opera come professionista, dipende da contributi regionali o è dipendente pubblico, perché il potere delle vecchie caste potrebbe ricordarsene in futuro.
Questi elementi, secondo Sturzo, stanno turbando il sereno svolgimento della campagna elettorale “isolandoci e indicandoci al mondo degli affari oscuri come scomodi nelle nostre denunce contro il parassitismo delle corruttele, il lobbismo dei modelli massonici, le segrete stanze degli affari privati, il controllo mafioso del territorio e dell’economia” – così si legge nella sua lettera a Napolitano. E inoltre, come segue, Sturzo conclude la lettera indirizzata il 27 settembre al direttore del quotidiano La Repubblica, dove lamenta lo stesso problema: “Per il Paese onesto è essenziale l’informazione onesta. E’ il motivo per cui ho indirizzato un appello al Presidente della Repubblica, custode dei valori costituzionali della lotta alla corruzione. Sono certo che, meglio approfondita la questione e libero da ogni pregiudizio, parteciperà con noi alla lotta di liberazione democratica del Paese. La prego di cominciare pubblicando questa mia accorata lettera.” Ebbene, si fa per dire, staremo a vedere cos’altro ancora potrà succedere.
Vito Piepoli