Messina e la sua provincia: terra di crisi. Ma anche terra da saccheggiare per costruire villette e palazzine. Siamo vittime di noi stessi: abbiamo paura di votare per gli onesti perché i disonesti ci minacciano con il lavoro. E invece di dire basta con questo schifo di politica, li manteniamo al potere non votando o votando per i corrotti! Che sono tanti, sono ancora in lista, anche se qualcuno – noi di IMG Press – siamo riusciti a tenerlo fuori. Il cittadino capirà o si adeguerà ancora una volta al "tengo famiglia"? Andiamo al voto il 28 ottobre per rinnovare la Regione con un lungo elenco di incidenti di percorso. Soprattutto nelle scelte importanti. Abbiamo dato fiducia a persone non preparate e responsabili e i risultati del loro fallimento politico sono sotto i nostri occhi. In questi anni la politica ha utilizzato il territorio, le risorse per fare affari alla faccia della gente. Ha rubato tesori destinati al lavoro, allo sviluppo, alla salute per far arricchire gli amici degli amici. Quando si dovevano dare concessioni, permessi, contributi hanno usato il loro potere per fare clientela che spesso non significa interesse pubblico: semmai privato. Strettamente privato. Oggi con il voto alle porte le bugie sono note e i buchi nei bilanci venuti alla luce del sole. Lungo l’elenco delle aziende in crisi, crisi certificate al ministero del lavoro e ai tavoli di contrattazione. Ma spesso di queste vertenze non si parla, non conviene: perché mettersi contro gli amici del SISTEMA MESSINA? Non solo. Meglio deviare l’attenzione della comunità puntando i riflettori su fatti che non disturbano i potenti piuttosto che dare pubblicità alle vere EMERGENZE CITTADINE: dal settori produttivi – nautica, porte e infissi, laterizi, pezzi meccanici, industrie pesanti -, al tessile che nei Nebrodi sta praticamente scomparendo. Analogamente per il settore dei servizi- da quelli di pulimento alle aziende, alle manutenzioni, ai servizi informatici- a causa dei tagli lineari varati dal governo che stanno drasticamente riducendo le risorse destinate a questi settori. Nel turismo, comparto importante per la provincia di Messina, le difficoltà stanno coinvolgendo la maggior parte delle strutture ricettive che nel corso degli ultimi anni, hanno progressivamente ridotto la stagione lavorativa con ripercussione sui lavoratori del settore che non riescono più a cumulare un numero di giornate sufficienti ad accedere alla Disoccupazione.
Gravissime le difficoltà nel settore dell’edilizia, pubblica in particolare, a causa dei mancati finanziamenti, del mancato avvio dei lavori progettati e soprattutto del mancato pagamento di quelli già effettuati. Con il dato eclatante dell’incremento nel ricorso alla cassa integrazione in provincia Messina, di oltre il 400%, la peggior performance siciliana dopo Siracusa, come denunciato nei giorni scorsi dall’ANCE, l’associazione dei costruttori, e distante dalla seppur alta media nazionale del 250%. Mentre sul versante lavoratori, la Cgil calcola la perdita di circa 4.500 edili dal 2008 ad oggi in provincia. In raffronto al 2011 il dato del 2012 presenta il 35% di appalti in meno.
Previsioni fosche anche per Poste, annunciata la chiusura di 28 uffici postali in zone “minori”, e per Telecom, appena ieri l’ennesimo intervento dei sindacati di categoria per annunciati ridimensionamenti. Il settore trasporti, anche qui pubblico e privato, registra gravi crisi e vertenze. Da quella storica dei Servirail e Ferrotel alla nuova e eclatante per Messina della Caronte&Tourist che ha annunciato il licenziamento di 69 unità di personale per calo nei ricavi.
– Triscele, un’azienda che lavorava ma che ad oggi ha chiuso i battenti e non ha ancora presentato il progetto industriale di riallocazione e riapertura. I lavoratori al tempo della Birra Messina (gennaio 2007 annuncio chiusura da parte dell’Heineken) erano 80, oggi quelli in Cassa integrazione in deroga sono 42 e solo fino al 31 dicembre. Poi…
– Rodriquez. Messina. 76 dipendenti. Avvio mobilità incentivata. Dei 76 ne rimangono 1/3 circa in CIG
– Caronte& Tourist: annunciati 69 esuberi su 370 marittimi e 500 unità di personale complex
– Servirail: 84 unità di personale, hanno esaurito i 12 mesi di disoccupazione
– Ferrotel: 20 unità personale, mobilità in deroga dopo la CIG
– Teatro Vittorio Emanuele con finanziamenti bloccati al tempo della lira personale: 60 elementi dell’orchestra, mai inseriti in pianta organica nonostante una vertenza su questo punto che procede da oltre un decennio; 64 unità di personale in organico tra amministrativi e tecnici; un gruppo di maestranze che viene assunto secondo esigenze di allestimento che varia tra le 10 e le 30 persone (sarti, elettricisti, falegnami, etc) .
– Sanità privata: Teseos/Santa Rita/ settore che tra cliniche private convenzionate, servizi di riabilitazione, strutture accreditate, conta almeno oltre un migliaio di addetti in città con crisi e ricorso ad ammortizzatori sociali e anche frequenti ritardi del pagamento delle retribuzioni sia a causa si mala gestione che dei ritardi negli accrediti da parte degli enti da cui dipendono
– Settore pulimento: ha visto un sensibile e generalizzato ridimensionamento nei fondi a disposizione e che ha prodotto forti effetti su addetti delle imprese di pulizia che operano presso pubbliche amministrazioni (caserme, Università, ospedali) con costante diminuzione della base di gara. Esempio classico lavoratori pulizia poste prima 5 ore al giorno oggi 20 minuti al giorno a parità di prestazioni.
– IMIC: importante azienda di Torrenova che fabbrica porte: chiesta mobilità per 55 dipendenti
– Laterizi: dal 2000 ad oggi si e’ passati da 500 a 150 addetti
– Sicon: azienda zona Giammoro che produce bottiglie plastica con monocommittente Coca Cola. 3° anni di solidarietà e chieste nei giorni scorsi avvio mobilità
– Pectina Industrie: 65 dipendenti completato ricorso ammortizzatori sociali. Nuova proprietà che sta riorganizzando il lavoro
– ISPLA: san Pier Niceto. 21 dipendenti, avvio solidarietà su richiesta aziendale di licenziamenti
– Edipower: 218 dipendenti + 150 indotto. Oggi nessuna problema ma i piani aziendali e la mancanza di un piano di rilancio mettono a forte rischio il futuro dello stabilimento
– Sait ponteggi (Edipower) : 20 dipendenti in Cassa integrazione
– Saver imbarcazioni: 67 dipendenti. Piraino. Dopo anni di CIG si è passati ai contratti di solidarietà.
– Working system Srl (imbarcazioni): 160 dipendenti tutti in cassa integrazione
– Nautiwork: 104 dipendenti. Cassa integrazione per tutti
– Caleca ceramiche: Patti. 20 dipendenti. Dopo un decennio tra Cig e Cigs si sono avviati contratti di solidarietà
– Abacus marine: nautica. Pace del Mela. 36 dipendenti. Cigo e Cigs con prospettive licenziamento
– CAR MEC : produzione pezzi meccanici. Torregrotta. 30 dipendenti. Dopo un periodo di CIGO, attivata Cigs per un anno dal 5/3/2012
– EDS infrastrutture: grandi appalti pubbl. e ferroviari. Terme Vigliatore: 242 unità personale. Dopo 13 settimane di CIGO nel 2012, avviata CIGS per un anno per 150 unità personale
– Duferdofin. Acciaieria Giammoro. 170 unità personale: fatto ricorso a Cigo per tutto l’anno. Permanendo la crisi si dovrà fare ricorso a nuovi ammortizzatori
– Fintel: appalti lavorio elettrici stradali. Pace del Mela. 20 unità personale. Tutte licenziate il 30 luglio scorso senza ricorso ammortizzatori
– Feluca. Gestione sistemi informatici. Messina. 17 dipendenti. Cig in deroga fino a fine anno
– Graziano: concessionaria auto. Saponara/Torrenova. 67 dipendenti. Dopo CIGS per un anno si preannuncia mobilità per gran parte dipendenti
– Meeting sud. Catalogazione e reg atti giudiziari. 62 unità personale di cui 11 a Messina. Cigs per un anno per tutto personale
– OMS Officine meccaniche. San Filippo del mela. 80 dip. Dopo la Cigo è stata attivata la Cigs
– Raimondi f.lli: produzione e installazione infissi. Pace del Mela. 30 dipendenti. Dopo la Cigo ora 20 lavoratori in Cigs
– Servizi celeri. Manutenzione carrelli elevatori. Giammoro. 20 unità personale. Fatto ricorso a Cigo per periodo massimo spettante per la metà del personale
– Nuova Cometra: prod. Materiale rotabile. Giammoro. 18 dipendenti. Chiesta Cigs per un anno
– Terminter. Prod. e installazione macchinari per la depurazione acqua. 20 dipendenti, San Filippo del Mela, CIGO per metà forza lavoro per 2011/2012
– Tessile: Castello, ITE , Gruppo Malia; Valdemone srl, Manifatture mediterraneo, Zingales, Carpe Diem, Gruppo Edelina Castano; Confezioni Primula, Il Picchio maglificio, Dolce Donna, Marianna confezioni, etc settore ormai permanentemente in crisi. Nella zona dei Nebrodi dove la crisi ha portato alla chiusura di una parte significativa delle aziende del settore con la perdita di 300 posti di lavoro e la creazione di altrettanti disoccupati perlopiù donne, si registra un ulteriore ricorso alla Cassa integrazione ordinaria e straordinaria.
– Aicon: 326 addetti e altrettanti nell’indotto. Avviate procedure fallimento
– Telecom, 280 addetti in provincia. Smobilita servizi in altre città , esternalizza i servizi dandoli in appalto ed in questi casi si sottrae persino dal compito di garantire riguardo l’affidamento di questi a sub appaltatori. Tutto ciò mette a rischio i posti di lavoro che vengono quantificati anche qui secondo la percentuale nazionale di un terzo (Telecom nazionale ha annunciato che su 55000 addetti sono a rischio in Italia 22000 posti)