ANGELINO ALFANO ROTTAMA IL VECCHIO PDL MESSINESE!

Allora non è tutto già deciso per il voto in Sicilia (Nello Musumeci Governatore) se Angelino Alfano deve correre a Messina per rottamare il Pdl locale? Allora vediamo, la campagna di Peppino Buzzanca procede tra molti bassi e qualche fuga; quella di Santi Formica non è pervenuta; Roberto Corona è occupato a tenere conto delle sue azioni ai giudici di Roma. Semaforo verde solo per Nino Germanà: la risposta vivente all’orgoglio Forzista. Alfano arriva a Messina con tanti pensieri nella testa: bisogna concentrarsi sui pazienti del Pdl dopo la tempesta BUZZANCA! Bisogna far presto: si vota domenica 28 e ancora nulla è deciso. La figura di Crocetta fa paura ad Alfano: se perde la Sicilia a essere rottamato sarà lui. E così il momento è solenne: fuori i vecchi dentro i giovani. Fuori coloro che sono compromessi, dentro i trasparenti. E’ soprattutto alla fine basta bugie ai cittadini. In queste settimane di campagna elettorale per il PDL siciliano è stata dura: a Messina durissima. Scandali, proteste, debiti. Colpa di una cattiva gestione del Buzzanca – sindaco: tutti a parole sono decisamente e rabbiosamente contro il clientelismo… degli avversari. Non c’è chi non abbia fatto a Palazzo Zanca il professore di morale e di democrazia, ciascuno con i propri calcoli cenciosi. Fatto è che le casse son vuote e con il cerino in mano è rimasto Buzzanca! La sua Giunta non c’è più, ma la cronaca della partita è un triste sommario di decomposizione. Il più afflitto è quel prezzemolino di Pippo “Corona” Isgrò: da fedele suddito ha caricato sulle sue spalle il candidato Buzzanca ma da festeggiare c’è ben poco, neppure un piccolo obiettivo raggiunto, solo macerie ruspe. E così Angelino Alfano deve correre a Messina per salvare il salvabile, perché un politico etico non vuol dire sfigato, semmai l’esatto contrario. Investire nelle regole permette di evitare gente collusa in lista, assessori affaristi nei PALAZZI. Però facile a dirsi più difficile a realizzarsi se devi tenere uniti santi e diavoli nel partito del Cavaliere. Insieme con il rottamatore Alfano sono ciò che resta di un partito forte. E ognuno di loro ha dentro di sé qualcosa dell’ altro. Perciò i Germanà ci hanno messo pure l’anima, ma combattere il vecchio è sempre arduo se il vecchio tiene la cassa: sono fervori che non bastano specie se bisogna fare i conti con il PALADINO CROCETTA. Almeno in questo caso, però, non è vero che non esista delizia più sottilmente equivoca di assistere alla fine di un mito. Perché, al contrario, dispiace davvero che Angelino Alfano faccia l’elogio delle regole dopo aver dovuto ingoiare le cialtronerie, gli affaristi, i galeotti. Ma arriva il giorno che ognuno di noi deve giustificare le scelte: e chi comanda non sempre ha ragione. Governare bene la Sicilia si può: basta non mettere in prima fila i cattivi maestri. Oggi Angelino Alfano si dice pronto al cambiamento. Un solo dubbio: sta davvero parlando sul serio? Alle parole faccia seguire i fatti!