Pdl – Scrive Il Giornale: "Primarie a tutti i livelli, operazione pulizia e agenda Monti. Ecco i tre ingredienti forti del menu di Alfano per lanciare l’operazione ‘salviamo il Pdl’. Il piano di Alfano partirà un minuto dopo l’esito delle elezioni siciliane: se vince Musumeci, Alfano sarà più forte; se perde, le mosse del segretario potrebbero essere più drastiche. In ogni caso, in queste ore, Alfano prepara la sua zampata, già annunciata con il suo ‘non starò fermo’. Ma le carte le metterà sul tavolo tra una settimana. Nell’attesa esclude qualsiasi ruggine con il Cav: ‘Tra noi fiducia reciproca’; stringe liaison con Casini: ‘Non facciamo un problema di alleanze ma siamo impegnati in un’opera di ricostruzione del centrodestra’. Nel frattempo si consulta con gli uomini a lui più vicini. Se non un vero e proprio direttorio, poco ci manca. Meglio definirlo un gruppo di saggi, fidatissimi, che con lui lavora in piena sintonia. Sono loro che stabiliranno le regole per rinnovare il Pdl, senza buttarlo a mare. Revisionarlo, non rottamarlo. E qui arrivano i nodi. Per i giurassici, ossia i tanti in Parlamento da decenni, si stabilira’ un numero massimo di mandati. Una prima scrematura che dovrebbe lasciare a casa i vecchi notabili e lanciare volti nuovi. Il secondo nodo riguarda l’operazione pulizia. Troppi esponenti del Pdl, in passato, sono stati ‘chiacchierati’. (à) Altro criterio cardine, valido se la legge elettorale restera’ quella vigente: primarie a tutti i livelli, non solo per individuare il candidato premier. In questo modo il listino bloccato non sara’ il rifugio dei catapultati ma sara’ frutto di una scrematura democratica: chi ha i voti passa, chi non li ha a casa. Un criterio, questo, che fa felice il cosiddetto ‘Movimento dei sindaci’. Tutta gente giovane, pulita, che sul territorio macina consensi su cui Alfano punta molto. (à) Ma poi ci sara’ un altro criterio di scrematura. Un fattore tutto politico grazie al quale Alfano confida in una sorta di autoesclusione: l’agenda Monti. A breve arriveranno i paletti in materia di politica economica e internazionale.
Bandite posizioni demagogiche su Europa, euro e fiscal compact. Va bene premere su eurobond, ruolo della Bce, e sul troppo rigore della Merkel. Ma saranno vietate sparate sul ritorno alla lira o al doppio euro. Chi ci sta, bene. Chi non ci sta, prego andare".