Costi della politica, astensionismo e “grillismo”

Egregio Direttore,
“L’esempio viene dall’alto”, o anche “Il pesce puzza dalla testa”, chi non conosce questi proverbi che provengono dalla sana tradizione popolare? Dopo aver assistito impotenti alle tristi vicende della politica italiana negli ultimi anni, alle RUBERIE FOLLI della RAZZA PADRONA dei politici nostrani, ai continui SCANDALI ed ai CONTROLLI INESISTENTI , come normali Cittadini che aspirano al bene della Nazione ci poniamo seriamente il problema di come uscir fuori da questa disastrosa situazione. Abbiamo letto con interesse la bella lettera (n.296/10 di Varese News) di Roberto Gervasini dal titolo “IGNAVIA e ASTENSIONISMO” che additava una possibile modifica dell’attuale legge dei rimborsi elettorali, e abbiamo visto le interessanti inchieste di Milena Gabanelli nella trasmissione televisiva “REPORT” di ieri sera a proposito degli stessi (ne è uscito con le ossa rotte anche il “supermoralista” Antonio Di Pietro dell’IDV). Negli ultimi anni abbiamo assistito ai balletti indecenti e inconcludenti dei politici a vario livello in merito alla modifica della legge elettorale, alla riduzione del numero dei Parlamentari e dei Consiglieri Regionali, alla abolizione delle Province e degli Enti inutili ecc., insomma alla RIDUZIONE DEI “COSTI DELLA POLITICA” in generale. Tutti fanno finta di volere riforme in tal senso, ma nessuno muove un dito per attuarle. Per non parlare poi degli odiosi fenomeni di CORRUZIONE, ormai dilaganti, che grazie alla Stampa e alla Magistratura quasi ogni giorno vengono a galla.
E intanto dilaga il malcontento e l’indignazione popolare, e sale il RIGETTO per questa POLITICA di MALAFFARE che sta dilapidando gli ultimi soldi dello Stato per foraggiare una “CASTA” di MANTENUTI, mentre l’economia langue e la miseria si estende a fasce sempre più estese della società. E per questo crescono i fenomeni dell’ASTENSIONISMO e del “GRILLISMO”, indici dello stato d’animo di una parte consistente del popolo italiano.
Limitiamoci qui a parlare della LEGGE e dei RIMBORSI ELETTORALI.
Oggi il NUMERO DEI SEGGI IN PARLAMENTO è sempre lo stesso, calcolato sul numero degli “aventi diritto al voto” e non dei “votanti effettivi” o dei “voti validi”, quindi resta invariato nonostante il continuo aumento di astensioni e di schede bianche o nulle, e viene poi ripartito in percentuale dei voti validi. Altrettanto avviene per i cosiddetti “RIMBORSI ELETTORALI”, vergognosamente elevati e spropositati rispetto alle spese effettive, che vengono ripartiti con lo stesso metodo (come la spartizione di un “bottino” tra rapinatori) e senza alcun controllo. La proposta dell’on. Fioroni, citata da Gervasini, che tiene conto delle astensioni nel determinismo dei rimborsi elettorali, sarebbe già un passo avanti, ma difficilmente sarà approvata dal Parlamento attuale (la cui moralità tutti conosciamo). A questo proposito ci permettiamo di ricordare una PROPOSTA già da noi avanzata in passato che alla luce degli eventi ci sembra quanto mai valida e attuale. Segue estratto di ns. lettera (n. 284/1) su VaresemNews:
ci auguriamo che qualche Parlamentare, di qualsiasi schieramento politico, si decida a presentare subito una proposta intesa a FAR DICHIARARE INCOSTITUZIONALE L’ATTUALE LEGGE ELETTORALE, oppure modificarla o far approvare una legge alternativa. Nell’eventualità che si andasse a votare ancora con questa legge, si presenti un apposito disegno di legge atto a RIDURRE IL NUMERO DEI SEGGI IN PARLAMENTO IN PERCENTUALE PARI A QUELLA DEI NON VOTANTI E DELLE SCHEDE BIANCHE e NULLE. In tal modo si prenderebbero due piccioni con una fava: verrebbe rispettata la volontà di quegli elettori che non vogliono più essere rappresentati dagli attuali parlamentari e SI OTTERREBBE AUTOMATICAMENTE ciò che la stragrande maggioranza degli Italiani chiede da anni, ossia LA RIDUZIONE DEL NUMERO DEI PARLAMENTARI con relativo abbattimento dei costi della politica da tutti auspicato. In tal modo l’opinione pubblica verrebbe anche a conoscenza di quanti veramente vogliono cambiare, e di quanti invece vogliono mantenere le rendite da privilegio. E potrebbe tenerne conto quando andrà a votare. Varese, 18 gennaio 2012 Giovanni Dotti e Martino Pirone
Lo stesso criterio si potrebbe applicare anche ai “Rimborsi elettorali”, anche riducendoli consistentemente se non proprio abolendoli come da proposta dei Radicali.
Poniamo anche l’accento sui CONTROLLI della spesa dei Parlamentari, Consiglieri Regionali e politici in generale, ora praticamente INESISTENTI in quanto sono essi stessi che stabiliscono gli importi delle loro retribuzioni, vitalizi, pensioni, rimborsi, benefit e quant’altro. Quando mai un dipendente – perché essi sono DIPENDENTI DELLO STATO – si autodetermina la propria retribuzione ??? e il controllore è lo stesso controllato ? E perché essi hanno rifiutato il controllo esterno da parte della Corte dei Conti, organismo apolitico superiore deputato a vigilare sui conti pubblici ? Ce lo vogliono cortesemente spiegare ?
Possibile, ci chiediamo, che la nostra classe politica non si accorga di quanto sta accadendo nella società civile, e che resti arroccata a difendere i propri privilegi incurante della marea montante del malcontento popolare? E che non capisca che la stessa nostra DEMOCRAZIA E’ IN PERICOLO? Ci auguriamo che qualcuno degli attuali governanti tenga conto delle proteste e delle richieste di cambiamento che provengono dal popolo, e accolga almeno in parte queste nostre proposte, altrimenti alle prossime elezioni vedremo sicuramente aumentare ASTENSIONISMO e GRILLISMO, la reputazione della nostra classe politica scenderà sotto i minimi storici e determinerà la fine ingloriosa anche della 2^Repubblica.
Grazie per l’ospitalità

Giovanni Dotti e Martino Pirone