Come può uno scoglio arginare il mare di democrazia!

“All’indomani del voto in Sicilia, è il momento delle analisi e dei chiarimenti”, sintetizza molto bene l’onorevole Nino Germanà rispondendo a una provocazione dell’avvocato Gianfranco Scoglio. Ecco la politica, il bene sociale, l’interesse pubblico, la tutela degli ultimi… Finalmente la politica, la crisi di Messina, la ricerca di soluzioni dopo anni di buio. Nel Pdl messinese volano gli stracci mentre il trio delle meraviglie (CRIMI – NANIA – BUZZANCA) è sotto choc per la sconfitta elettorale. In ginocchio come un pugile tramortito dal più insidioso dei “cazzotti”, quello che non t’aspetti. Buzzanca è ko, la barca affonda, il panico invade la truppa. Come se le altre vicende rimaste senza soluzione (Debiti, Atm, Raccolta rifiuti…) fossero marginali: come se la questione non fosse la cattiva politica che permane – o gli enigmi cittadini duri a morire – ma le operazioni domino da un palazzo all’altro, da un posto di deputato regionale a quello parlamentare e le domande di chiarimento che regolarmente riappaiono. Ecco la politica messinese che ci rappresenta, ecco spiegato il perché siamo agli ultimi posti per qualità di vita: come se la sostanza diventasse realtà a seconda di chi la dice, non dei fatti assai concreti che son raccontati o che si vogliono sapere. Il Pdl di Crimi – Nania – Buzzanca ha fallito la mission. Peggio. Il Pdl di Crimi – Nania – Buzzanca ha portato al dissesto il Comune di Messina! Oggi da quel Pdl si leva un grido di speranza: è il No al compromesso, all’inciucio di Nino Germanà! Ma la squadra del trio delle meraviglie non si dà per vinta: prova a far rientrare dalla finestra Buzzanca dopo che l’elettorato democraticamente lo ha messo alla porta. Al trio delle meraviglie non importa se la città è alla canna del gas per la loro scarsezza nell’amministrare. Quel che conta è chi sferra l’attacco, da quale schieramento, con quale scopo: non è il male, ma il dito che lo indica. Per questo i politici che hanno beneficiato del potere del SISTEMA MESSINA a danno della comunità ancora una volta – nell’immobilismo amministrativo – parlano di una riedizione della Messinesità da operetta. Che significa avere un parlamentare in più alla Camera se in questi anni la città non ha avuto vantaggi? Chi è responsabile dei debiti, della sporcizia per strada e nei palazzi, se non questa cattiva politica che opprime la comunità? Questa classe dirigente che non ha imparato dagli errori del passato, e di conseguenza non saprà correggersi e acquisire l’autorevolezza di chi tempestivamente reagisce, apre bocca per tutelare non Messina ma la loro poltrona. Non vedrà la luce, non avendola voluta mai vedere. Ma per fortuna, per nostra fortuna il 28 ottobre 2012 i cittadini hanno risposto con dignità: basta con la politica che si riconosce in Peppino Buzzanca. Questa verità, al contrario di quella del trio delle meraviglie, è accessibile a tutti: noi non vogliamo più essere rappresentati da voi! Siamo arcistufi delle intese tra imprenditori che mescolano affari dubbiosi con dubbiose politiche. I messinesi bocciando nell’urna Buzzanca hanno voluto chiudere una pagina di storia poco nobile: non discutiamone più. Archiviato il passato, costruiamo una nuova classe dirigente.