Messina in questi ultimi tempi non vive la sua stagione migliore, sotto il profilo economico, amministrativo e igienico-sanitario…. ma a tutto c’è un limite. Si è vero gli impiegati delle cooperative che gestiscono la nettezza urbana, non percepiscono lo stipendio da più mesi e giustamente protestano, non c’era fino a qualche giorno fa il carburante per gli autocompattatori, però la situazione igienico sanitaria del “curvone” del viale Principe Umberto dal 61 A al 61 B è certamente patologica e non da oggi o da ieri. Tonnellate di rifiuti periodicamente nell’anno invadono il marciapiede in curva riversandosi fin sulla strada e riducendo la carreggiata in un punto particolarmente pericoloso per la circolazione nord-sud, con rischio di gravi incidenti stradali. I pedoni sono tra l’altro costretti a camminare sul lato esterno all’ammasso di immondizia col rischio di essere travolti dalle autovetture. Ai rifiuti si sommano suppellettili di ogni genere che vengono depositate da ignoti cittadini, neanche residenti in zona, ma che “passano di lì” solo per disfarsi di oggetti unitilizzati, sicuri che nessuno li sanzionerà. I deflussi dai complessi a monte della “discarica” sono palesemente difficoltati dall’ammasso di immondizia, soprattutto per quanto riguarda la visibilità nell’immissione sulla carreggiata, col rischio di centrare in pieno i veicoli provenienti da nord. Chi scrive, essendo medico di famiglia convenzionato SSN il cui studio insiste nell’area predetta con evidenti difficoltà di accesso da parte dei pazienti e rischi non trascurabili per la salute dei propri assistiti legata alle pestilenziali esalazioni, nonché al concreto rischio di infezioni per la presenza tra i cumuli di spazzatura di blatte, ratti, e insetti volatili di ogni genere, da ben quindici anni sensibilizza come può gli amministratori preposti ottenendo risultati meno che mediocri. Fin dal lontano 1998 giacciono alla Procura della Repubblica un centinaio di foto scattate dal sottoscritto,ma da quanto pare la situazione verrebbe considerata di scarsa rilevanza. Aggiungo che perfino la stampa si è occupata negli anni scorsi della problematica con risultati deludenti. Un’ultima “chicca” giovedì scorso ho visto i turisti delle navi da crociera, che sul trenino rosso vanno a Cristo Re, fotografare e cineprendere divertiti l’ammasso di rifiuti: bel souvenir di Messina!
Possibile che il Comune, a parte l’urgentissima e necessaria opera di pulizia, sia incapace di effettuare un servizio di sorveglianza per reprimere la deposizione indiscriminata dei rifiuti nella zona suddetta, peraltro pieno centro urbano, a tutte le ore del giorno? Aspetto pazientemente una risposta ma ho dubbi che arriverà.
Diego Spanò
Il problema è grosso: il Comune, la magistratura, i cittadini dovrebbero fare di più. La raccolta dei rifiuti misura la civiltà della città. Non ci sono colpevoli e innocenti solo da una parte. Se le cose non funzionano come dovrebbero significa che non ci sono regole. Chi controlla chi amministra? Chi fa rispettare la legge? Chi educa i cittadini? Non ho risposte singole ma una totale: siamo stati narcotizzati nel corso degli anni e oggi subiamo il prodotto di questa politica. Alla fine i turisti se ne sono andati. Chissà se ritorneranno?