CRAC MESSINA: La prima cosa da fare? Riciclare la spazzatura!

Non condividiamo per nulla le semplificazioni e le banalizzazioni sul debito al Comune di Messina. Debito che rischia di mandare a gambe all’aria la politica, oltre che la città. Bollando i numeri con il nome di cattiva politica gli Amministratori di Palazzo Zanca si consolano e si assolvono. Mentre, al contrario, dovrebbero interrogarsi su come si sia arrivato al collasso economico senza che nessuno intervenisse per evitarlo. A parte noi di IMG Press: si consiglia di consultare l’archivio POLITICA durante il mandato Buzzanca. E poi si consiglia di consultare l’archivio della Rassegna stampa del Comune: qualcuno ha censurato! Ah, la libertà di informazione, ah, l’indipendenza dal potere. Ovviamente oggi tutti a ripetere che l’avevano detto, che l’avevano annunciato il disastro: i messinesi della società civile! Ci fanno tenerezza nel loro essere “rivoluzionari” ma al tempo stesso “governativi”: giganti in gabbia, pensano sempre all’interesse pubblico e al domani del domani. Peccato che fanno incetta di incarichi, consulenze, uffici stampa. Ah, la società civile messinese: investono la politica di problemi (i loro) e regalano alla comunità tante fandonie e persino qualche speculazione edilizia: purtroppo più di una. Questi censori della cattiva politica mai riuscirebbero a stare tranquilli dove sono: se conviene flirtare con l’opposizione, si lasciano tentare dal gettare fango sulla figura del leader scomodo che risponde al nome del senatore Gianpiero D’Alia. Conviene sempre “gambizzare” uno che non si lascia guidare dal SISTEMA MESSINA e se non ha scheletri nel proprio armadio si usa l’arma dell’invidia che trova terreno fertile in una comunità di depressi cronici. Se D’Alia è più bravo di tanti altri statisti cittadini non è un reato, né una vergogna. Se D’Alia ha delle carte migliori degli altri giocatori non possiamo fargliene una colpa, né ricercare la sua colpa nell’aver comprato una casa fronte Stretto che intralcia i piani di qualche riccone furbastro prestato alla società civile. Non si usi il dissesto di Palazzo Zanca per regolare vendette antiche con la famiglia D’Alia. E mentre assistiamo a certe battaglie poco nobili siamo preoccupati per il buco al Comune: che cosa fare? Messina è ancora forte ma il problema è che non c’è allo stato un progetto politico in cui credere. Le cronache politiche di questi ultimi giorni ci convincono ancor di meno: se stanno con la sinistra ecco che dialogano con la destra. E tutti sognano d’evadere. Siamo sommersi dai debiti, oltre che dai rifiuti, e si recita: chi ha responsabilità sembra spesso non avere idee e, soprattutto non avere risposte sui danni provocati (aggiungete voi i nomi dei responsabili….!) C’è un Pdl targato “CRIMI – NANIA – BUZZANCA” leggero, giocondo come un fanciullo innocente. La città è afflitta dalle tante emergenze venute a galla per la loro incapacità di amministrare e si permettono il lusso di scaricare le colpe su altri, invece di chiedere scusa e dimettersi, una volta per sempre, dalla Politica: la gente di Messina si aspetta di più di quello che il TRIO delle Meraviglie dà. Mentre riflettiamo sui mali prodotti da questa politica l’Aula del Senato, con il voto segreto chiesto dalla Lega e firmato dall’Api, dice Sì al carcere per i cronisti che diffamano. I voti a favore sono 131, 94 i ‘no’ e 20 gli astenuti. Bisogna fare in fretta se si vuole dare un segno di cambiamento: o forse qualcuno pensa davvero che i rifiuti da riciclare siano solo quelli che fanno bella mostra sulle strade?