Tengo a precisare che la mia posizione sulla necessità di dichiarare il dissesto, scaturisce tra l’altro da un analisi dei documenti che in questi giorni sono stati notificati ai Consiglieri Comunali, da parte del Presidente della Commissione Bilancio, del Responsabile dell’Area Economico Finanziaria, dei tecnici del Commissario Croce, della Corte dei Conti, del Commissario Straordinario ove si chiede al Consiglio di assumere eventuali determinazioni. Sulla base di tali atti che riportano numeri e demandano responsabilità, a prescindere dagli appelli divulgati attraverso gli organi di informazione, è evidente che l’unica strada da seguire in quanto prevista dalle normative vigenti e di competenza dell’organo di indirizzo e controllo è quella della procedura di dissesto. A meno che non si rettifichino tali documenti. Deve essere chiaro, che anche se arrivassero i fondi previsti dal fondo di rotazione, e quelli derivanti dai sacrifici richiesti ai cittadini con l’aumento di imposte e tributi, non si riuscirà in nessun modo a coprire i buchi di bilancio che sembrerebbero sforare i 240 milioni di euro. Il bilancio di previsione inoltre, se terrà conto con fedeltà dei debiti delle aziende partecipate, e dei dati prospettati nella relazione che il Presidente della commissione bilancio ha inviato alla Corte dei Conti in questi giorni, non potrà essere presentato, ma anche qualora riuscirebbe ad essere approvato questo non significa che si potrà evitare il dissesto. Infine vorrei sottolineare che qui non esistono uccelli di malaugurio o bastian contrari che fanno all’armismo, ma persone serie che leggono attentamente i documenti contabili, le note e le relazioni. Forse qualcuno dei miei colleghi non è stato in grado di esaminarli compiutamente o è stato tirato per la giacchetta da qualche suo padrino politico.
Consigliere Comunale Città di Messina
Ivano Cantello
Capogruppo a Palazzo Zanca