Soltanto la purezza sa fare politica

Il Pdl messinese riparte: le novità però finiscono sul nascere. Il Pdl messinese riparte dal vecchio. Per il resto il blocchetto degli appunti è assolutamente bianco. I propositi di novità dell’onorevole Nino Germanà, fresco trionfatore delle Regionali siciliane, sono appena deposti sul banco che s’accasciano… questi re dell’azzurro, con vergogna impotente e le grandi ali candide lungo i fianchi si lasciano pendere come remi malinconicamente, non appena finisce la sfida elettorale. In questa Messina da operetta dove il peggio si spaccia per bravo e il somaro si piazza come esperto, tutto è possibile: quando un rompiscatole esce dal Pdl, non ci torna più dentro. E così, Peppino Buzzanca resta in sella nonostante la sconfitta e Germanà che ha vinto preferisce far finta di nulla. Anche perché il governativo Enzo Garofalo non si sognerebbe mai di rompere con il TRIO DELLE MERAVIGLIE (Crimi – Nania – Buzzanca) e dunque fa nulla. Quando ti ritrovi con compagni di viaggio poco coraggiosi il meglio che ti possa capitare è una gomitata, il peggio una pugnalata: minuti e mediocri i cortigiani del Pdl. Un partito uscito dalle Urne dello scorso ottobre con le ossa rotte, dove soltanto i cortigiani hanno il diritto di parola, uomini specializzati in una sola cosa: fare la reverenza al TRIO. Ma cosa resta dell’anima azzurra? La gente di Messina è stufa, incavolata e delusa e ha ragione. Vuole la verità su debiti, incarichi, formazione altro che passeggiate goliardiche sul viale San Martino. Il momento è difficile ed è pericoloso scherzare: troviamo più giusto che un assessore della Giunta Buzzanca abbia il dovere di vergognarsi d’essere stato assessore piuttosto che proporsi come elemento di novità, di rottura con il recente passato. Non è giusto deridere i cittadini con certe pagliacciate. Il Pdl del dopo Buzzanca a Messina rischia di finire all’opposizione. Certo, all’opposizione. Ma oggi con questa politica che hanno fatto quelli del TRIO è diventata difficile anche l’opposizione. Salti della quaglia, raccomandazioni, favori, sviste… E allora devi andarci a poco a poco. Il Pdl vuole ripartire? Perfetto, il partito deve cambiare uomini, iscritti, metodi. Certo, all’inizio perderanno chi vuole per forza il potere, i mille assessori e i mille aspiranti comandanti, ma sarebbe meglio: una nuova classe dirigente non si improvvisa. Perché se così non è, tranquilli il TRIO non molla, il TRIO ricompra tutti!