E’ accaduto anche a politici messinesi più bravi di Peppino Buzzanca: milioni e milioni di euro di debiti hanno cancellato tutto! Come sarà ricordato Buzzanca? Cause e retroscena servono solo a tenere in vita alibi e distinguo, la verità è che la storia non si divide a capitoli. C’è una città distrutta dalla politica e una comunità che ora pretende di conoscere la verità su atti e incarichi per far pagare a chi di dovere i tributi che seguono una bancarotta politico – amministrativa. Ma la quotidianità dei messinesi non fa le somme algebriche. Il giudizio complessivo della Giunta Buzzanca, è fallimentare. Non ci sono colpevoli e meno colpevoli: c’è un dissesto economico sotto gli occhi di tutti. Un dissesto nei servizi offerti e nelle opere compiute, in una parola DISASTRO. Al fianco di Buzzanca una politica passiva, inerte, avvinghiata alla poltrona, al potere. Oggi però leggiamo di fughe in avanti, di patenti di verginità a questo o a quel componente… il famoso limite elettorale del messinese ipocrita. Quella città dalle braccia tese nella lotta delle generazioni: bambini e vecchi fanno causa Comune. Poi sotto sotto è tutto un business. Ecco la morale politica che non fa sconti a nessuno perché in una comunità che vuole riscattarsi dai vecchi padroni c’è bisogno di chiarezza e di distanze. Dal passato, dal recentissimo passato. Invece Buzzanca ha finito col credere a quelle mille scempiaggini che ha fatto pubblicare su se stesso in campagna elettorale e nei media amici. Dei debiti di Palazzo Zanca non sapeva proprio nulla e così oggi Buzzanca e la sua squadra di professionisti – esperti preferiscono dire "siamo tutti complici e nessuno può parlare". Ecco l’elenco della spesa, soldi, incarichi, mission, favori e prestazioni. Non è un caso, per esempio, che oggi Antonio Ruggeri – ex Ato3 – caduto in disgrazia in casa Buzzanca, diventi il bersaglio preferito dei media. Nessuno può forse fare il Pm nei confronti degli altri, ma la vastità del fenomeno, i fiumi di euro che hanno avuto come oggetto il Comune di Messina e le sue società vicine non sono certamente passati da Ruggeri… Li conosceva solo il sindaco. Messina è alla perenne ricerca di verità nascoste e oggi vorrebbe poter votare per un sindaco senza scheletri né lacci. Il dibattito su Buzzanca non è una guerra santa né una gara di virtù. Anche perché sarebbe una gara senza fine. Ci possono anche andare bene i fanti che ballano la musica scritta dai loro padroni ma per uscire da questo caos cittadino ci vuole un progetto più grande, un sindaco di tutti. Da lui pretendiamo la conoscenza della città: è la strada migliore per imparare a rispettare i messinesi.