Via libera per le primarie il 16 dicembre come chiedeva il segretario Angelino Alfano. E Silvio Berlusconi pronto a un disimpegno dal partito per lavorare a una riedizione di Forza Italia. Questa la giornata carica di tensione vissuta ieri dal Pdl. "Il dado è tratto e la rottura, forse, è consumata – scrive IL CORRIERE DELLA SERA -. Dopo una notte di trattative e ripensamenti e una mattinata di riunioni e tira e molla – durante la quale c’è chi racconta che gli ex An come La Russa e Gasparri siano arrivati a minacciare l’uscita dal partito se non si fosse mantenuta la data del 16 dicembre per svolgere le primarie perchè ‘a questo punto – ha urlato il primo – è meglio non farla proprio questa gara’. Angelino Alfano ha riunito i coordinatori e i vertici del partito e ha lasciato che fosse Denis Verdini a dare l’annuncio: ‘La competizione si svolgerà nella data prevista, a dicembre. Adesso, dobbiamo fare il miracolo. Tutto è difficile, anche la nostra situazione finanziaria, ma siamo abituati alle missioni impossibili…’. Tre settimane per una partita che si annuncia a forte rischio di flop ú almeno se paragonata ai numeri che sicuramente potra’ sfoggiare il Pd ú, ma che a questo punto e’ diventata una questione di vita o di morte, del Pdl, del segretario e del gruppo dirigente, diviso a questo punto anche perche’ c’e’ chi imputa ad Alfano di essere nelle mani degli ex An (à). Raccontano che quando, ieri pomeriggio, il segretario e’ andato a spiegare la scelta al Cavaliere, a palazzo Grazioli, la risposta e’ stata quella di sempre: ‘Fate come volete, come la penso lo sapete, a questo punto la cosa riguarda voi’. Ma dicono anche, da piu’ fonti, che tra mercoledi’ e ieri Berlusconi ad Alfano abbia aggiunto altro. E cioe’ gli abbia detto in sostanza che e’ sua intenzione lanciare un nuovo soggetto, una nuova lista, forse non solo di imprenditori ma anche di politici a lui fedeli, forse quella Forza Italia rinata che lo fa sognare. E che insomma il suo messaggio e’ stato: se andate avanti, le strade non potranno che separarsi (à). L’eventuale data in cui l’ex premier potrebbe lanciare la sua nuova, eventuale, creatura" potrebbe essere "quella del dopo primarie Pd.
Raccontano infatti che i sondaggi che ha in mano il Cavaliere darebbero la vittoria al secondo turno a Bersani, e in quel caso non ci sarebbero piu’ ostacoli per lui a tornare in campo e sfidare i vecchi avversari. Tanto piu’ se, come sembra, l’ipotesi di un rassemblement guidato da Monti si allontana decisamente". Il retroscena de LA STAMPA si sofferma invece sulle critiche di Berlusconi agli ex An di cui sarebbe ostaggio Alfano. "E’ ormai nota la contrarieta’ di Berlusconi che ha piu’ volte consigliato ad Alfano di non farle per evitare il flop e soprattutto di essere schiacciato da un apparato in cui, a suo parere, dettano legge gli ex di An. ‘Cosi’ rimani prigioniero dei La Russa e dei Gasparri’, gli ha detto anche ieri – scrive Amedeo La Mattina – (…) A Berlusconi hanno riferito che gli ex An hanno minacciato Alfano di non sostenerlo piu’ alle primarie se si fosse votato a gennaio, dando cosi’ a Giorgia Meloni la possibilita’ di organizzarsi meglio, di crescere, di fiaccare il segretario. Con il rischio che nel frattempo il Cavaliere faccia saltare tutto, mettendo in campo la sua lista di cui avrebbe registrato alcuni nomi (‘Italia che lavora’ e’ uno di questi). Per La Russa e Gasparri la bestia nera e’ la pierina Giorgia, che alla fine potrebbe allearsi con Guido Crosetto, accusata di dividere la loro area di riferimento e favorire coloro, come Gelmini, Frattini e Caldoro, che voglio Monti dopo Monti. Raccontano che la reazione dell’ex premier al diktat degli ex An sia stata furibonda, che abbia minacciato di rompere tutto subito. Chi e’ andato a trovarlo invece ha racconta un altro film. Intanto che anche Verdini abbia suggerito di fare le primarie il 16 dicembre. Lo stesso Alfano ha comunicato ai coordinatori locali che Berlusconi e’ d’accordo con questa data. Altri ospiti a Palazzo Grazioli hanno riferito di un Berlusconi distaccato su tutta questa vicenda. Certo, non e’ contento che si facciano queste consultazioni frettolose, non preparate, ‘roba da dilettanti alla sbaraglio’, con una pletora di candidati improbabili (ha espresso giudizi molto negativi su candidati come Samori’ e Marra). ‘Alla fine i candidati veri saranno 4, Alfano, Meloni, Santanche’ e Crosetto’. Per il resto ha sorvolato".