QUANDO LE CRITICHE DAL “GENERALE” SCENDONO AL “PARTICULARE”

Egregio Direttore,
è facile muovere critiche generiche al sistema, alla politica e ai partiti, evidenziando le storture, le grandi abbuffate e gli sperperi di pubblico denaro, meno facile il compito quando dal generale si “osa” scendere nel “particulare”, negli orticelli di questo o quel partito o di questo o quel politico o gruppo di potere, che operano giocando abilmente le carte al riparo da occhi indiscreti solitamente più a proprio vantaggio che per il bene della collettività (il tanto sbandierato “bene comune” col quale troppo spesso si sciacquano la bocca). Per questo vediamo tante inchieste smorzate sul nascere, stoppate o comunque non andate a buon fine, perché la responsabilità individuale si stempera e si diluisce in quella collettiva e diventa non più rintracciabile, anche per la complicità, la paura o il silenzio omertoso di quanti direttamente o indirettamente ne sono coinvolti e di alcuni organi d’informazione che, per svariati – anche se non sempre comprensibili – motivi, si esimono dal dar risonanza a certi fatti e a certe piuttosto oscure vicende. Questo è il dramma di un Paese che non riesce a redimersi, a reagire ai tanti imbrogli e ai tanti scandali perpetrati da una classe dirigente inetta ai quali il popolo italiano si è ormai quasi assuefatto, sicché tutto va avanti (malamente) sempre come prima. Non lamentiamoci quindi se la politica è scesa così in basso, se ha dovuto passare la mano al governo dei finanzieri (coi quali evidentemente c’è una sotterranea intesa) che ci stanno spennando, se le industrie buone chiudono o se ne vanno all’estero, se la disoccupazione aumenta, se le poche finanze pubbliche rimaste vengono spese per consulenze e opere pubbliche inutili ma costosissime per incrementare le finanze di pochi, se l’Istruzione, la Cultura e la Ricerca languono, se le Famiglie dei ceti medio-bassi soffrono, se i grandi capitali fuggono all’estero nei paradisi fiscali, se i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.
Andiamo avanti così, qualche Santo ci proteggerà!
Giovanni Dotti