Il peccato capitale della politica messinese è stato recapitato al Comune di Messina travestito da ordinanza della Corte dei conti: l’organo di controllo chiede all’amministrazione di adottare tutti i provvedimenti necessari per evitare il dissesto finanziario. Entro il 27 dicembre prossimo dovranno essere adottate le misure correttive per scongiurare il default. Il peccato capitale è la cattiva gestione della cassa di Palazzo Zanca. In dialetto o in lingua, dei favolosi politici che hanno fatto sognare lo Stretto neppure l’ombra: solo debiti, pasticci e scandali. Comunque la pensiate i politici che hanno prodotto questo disastro non bisogna votarli comunque. Il guaio è che loro ci provano sempre a farsi eleggere o inserire in qualche lista di raccomandati nonostante i conti da loro lasciati in rosso non tornino neppure per i giudici della Corte dei Conti. Messina è allo stremo ma guai a ricordarlo ai cittadini: ci sono quelli del bisogna distinguere, che tradotto significa tutti colpevoli tranne i nostri amici di Palazzo. E deve essere un peccato gravissimo, quasi quasi come quello del furbo assessore o del lacchè comunicativo che in barba a ogni logica si mettono in fila per nuovi e prestigiosissimi incarichi istituzionali. Noi li inseriamo di diritto nei candidati da non votare, insieme ai corrotti, ai clientelari, agli uomini che hanno trasformato il potere in strapotere, quelli insomma che hanno fatto arrabbiare i cittadini dello Stretto. Probabilmente sarebbe questo un moralismo rivoluzionario nel vero senso della parola. E si legherebbe a una tradizione nobile: il giornalismo che fustiga i potenti, che denuncia i trafficanti di voti e mette alla gogna i falsi moralizzatori. Moralizzatori che hanno permesso che i debiti del Comune di Messina si moltiplicassero fino a portare l’Ente al dissesto. Ardore e passione potevano esser ben altrimenti impiegati da questi opinion maker abituati a vedere il messinese come un pollo da spennare. Si voti o no, il debito del Comune è troppo ingombrante per passare sotto traccia, troppo esoso per ricadere solo sulle spalle dei cittadini. Il peccato capitale che questa politica maldestra ci lascia in eredità è una vergogna che grida vendetta. Il periodo che stiamo vivendo è torbido, difficile, complicato non abbassiamo la guardia, non permettiamo a dei mediocri di amministrarci nel prossimo futuro. Su questo non ci sono dubbi.